"Anche il presidente del Consiglio
Giuseppe Conte ha espresso l'auspicio che una quota del Recovery
fund fosse destinata al cratere del Centro Italia o ai crateri
colpiti dai terremoti negli anni passati". A dirlo è stato il
commissario straordinario alla ricostruzione post sisma,
Giovanni Legnini, oggi in audizione alla Commissione Ambiente
della Camera, dove ha appunto annunciato che è allo "studio un
pacchetto di misure per le ricostruzioni post terremoto
all'interno del Recovery plan". "Mi è stato chiesto, non andando
oltre ai limiti dei miei poteri ma mettendo a disposizione la
struttura, i dati e qualche professionalità, di predisporre
delle ipotesi per l'utilizzo delle risorse", ha aggiunto
Legnini. "Penso che una quota del Recovery fund debba essere
destinato alla ricostruzione generale", ha detto ancora il
commissario. "Le risorse credo che vadano indirizzate
innanzitutto per sviluppare le connessioni digitali,
indispensabili per lo sviluppo di quei territori", ha spiegato
Legnini. Aggiungendo: "Penso che sia l'opportunità per
introdurre un sisma ecobonus rafforzato, non tanto per intensità
di aiuto, che è già al 110%, ma per importi, categorie dei
lavori e durata temporale del bonus. Un meccanismo capace di
essere attuato autonomamente rispetto al contributo di
ricostruzione e che dovrebbe riguardare anche le case che sono
rimaste agibili dopo il sisma, non solo quelle danneggiate", ha
evidenziato. "E' una grande opportunità - ha detto Legnini - che
sarebbe auspicabile sfruttare per garantire la sicurezza delle
abitazioni. Un altro possibile intervento del Recovery fund è
sulle scuole che devono essere o ricostruite o messe in
sicurezza - ha ipotizzato il commissario -. Infine è possibile
pensare a questo strumento per finanziare gli incentivi allo
sviluppo dell'economia di queste aree colpite dalle catastrofi".
"Credo che gran parte, se non tutte le linee guida europee per
l'utilizzo del Recovery fund siano declinabili nelle misure che
stiamo studiando, mirate per il cratere", ha concluso Legnini.
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