(ANSA) - PESCARA, 26 FEB - E sulle ipotesi di chiusura del
tunnel nel 2019 da un lato "in questa situazione, SDP si vede
costretta a procedere alla chiusura del tunnel del Gran Sasso in
mancanza di chiare indicazioni sul comportamento da assumere da
parte di tutti gli enti interessati. Chiusura scongiurata
proprio dall'intervento del Ministero con il quale la
Concessionaria ha individuato le misure per "mitigare il rischio
inquinamento" preannunciate anche alla Procura di Teramo";
dall'altro "Una situazione, complessa e delicata, dunque, che è
stata responsabilmente affrontata con il costante e trasparente
coinvolgimento delle Istituzioni interessate e nella quale non
vi è mai stato alcun comportamento qualificabile in termini di
"ricatto".
E quindi in merito ai presunti aumenti di pedaggio: "la tesi
secondo la quale SDP avrebbe esercitato pressioni sul Governo è
risibile e del tutto priva di fondamento. La Convenzione che
regola la concessione riporta tassativamente le condizioni per
l'applicazione degli aumenti, che sono dovuti al verificarsi di
precise condizioni e calcolati con criteri del tutto oggettivi.
Pertanto, neanche il Governo può derogare a tali prescrizioni".
Per questo il concessionario nella sua replica evidenzia che
"tramite i suoi difensori SDP intende chiedere al GUP
dell'Aquila di disporre un incidente probatorio, vale a dire,
un'indagine per verificare da subito, con una perizia esterna di
tecnici specializzati, lo stato e la consistenza delle strutture
autostradali sottoposte ad indagine. Le continue verifiche
tecniche effettuate in questi anni e in questi mesi sullo stato
dei suoi viadotti confermano non c'è nessun pericolo per la
sicurezza dell'A24 e A25. Non si comprende quindi l'illazione
secondo la quale la società avrebbe celato agli utenti i
presunti reali rischi delle autostrade". (ANSA).