Arriva 'Innesti. Storie di sostenibilità', un magazine online che mira a tracciare una nuova strada, espressione dell’equilibrio tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda. È il nuovo progetto della cooperativa vitivinicola Caviro per raccontare il meglio della sostenibilità a 360 gradi.
Il Gruppo lo ha voluto come parte del proprio impegno per la promozione di un modello di impresa sostenibile sul piano ambientale, sociale ed economico, per "diffondere una nuova cultura che contribuisca a formare una coscienza collettiva di responsabilità e complicità nei confronti di un pianeta in stato di emergenza", si legge in una nota.
"Dietro la metafora dell’innesto, ci sono volti e testimonianze, progetti, ambiti di ricerca, buone pratiche, tendenze e anche la responsabilità di una grande scommessa: creare qualcosa di concreto, necessario e semplicemente utile", continua il testo. All'origine del nome c'è una citazione di Giuseppe Ungaretti: "sono un frutto d'innumerevoli contrasti d'innesti", a esprimere la molteplicità di voci e stimoli contenuti nell'e-mag.
Il primo numero di Innesti, che ha cadenza trimestrale, è dedicato al tema dell’Imprevedibilità, intesa come la capacità di percepire, accettare e affrontare il cambiamento imposto da situazioni contingenti. Il secondo numero esplora il tema degli Equilibri, pensieri e racconti sulla capacità di ristabilire armonia, giuste proporzioni, regole e buon senso. Il terzo numero, in uscita a marzo, sarà sul concetto di Visioni, ovvero la capacità di non farsi condizionare e leggere il mondo com’è nella sua interezza, guardando oltre. Ogni tematica è sviluppata lungo le macro-aree natura e ambiente, cultura urbana, cibo e dintorni e stili di vita.
“Sappiamo bene che è la generosità incondizionata della terra a regalare i frutti, ma a noi spetta il compito di preservare questi doni con dedizione, coscienza e rispetto", commenta il direttore generale di Caviro, SimonPietro Felice. "Allo stesso modo opera l’innesto. Una tecnica antichissima, spesso anche spontanea, tesa a migliorare la pianta e la sua resistenza. La mano dell’uomo in questo caso mette in relazione differenti elementi in un contesto preesistente per creare valore, arricchendolo", continua il direttore. "Così - conclude Felice - noi di Caviro ci proponiamo di diffondere una corretta conoscenza del mondo della sostenibilità”.
Il Gruppo Caviro si presenta come "un modello autentico e completo di economia circolare volto a preservare il valore di ogni fase della lavorazione dell’uva" con ogni prodotto dell’azienda che è il risultato di un percorso di qualità e massima valorizzazione delle eccedenze.
La cooperativa, nata a Faenza nel 1966 a oggi rappresenta 12.400 viticoltori in 7 regioni e con il 9% di tutta l'uva italiana prodotta, è la Cantina più grande del Paese.
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CAVIRO