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Orlando, denunce anonime a chi viola pari opportunità

Orlando, denunce anonime a chi viola pari opportunità

Servono standard welfare. Colao, da smart-work rischi per donne

ROMA, 22 marzo 2021, 14:04

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un'accelerata per porre fine alle discriminazioni di genere nel mondo del lavoro, con una strategia di promozione in vista dell'arrivo del Recovery fund ma anche attraverso l'arma delle denunce tramite piattaforme anonime. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando cala un asso 'pesante' e che solleverà sicuramente critiche al webinar "Obiettivo 62% - l'occupazione femminile come rilancio nazionale" dove partecipano numerosi suoi colleghi di governo: Vittorio Colao, Elena Bonetti, Mariastella Gelmini, Mara Carfagna, Enrico Giovannini, assieme al mondo dell'associazionismo e altri.
    Il tema è quanto mai attuale visto che il Covid ha colpito duro proprio l'occupazione femminile, aumentando un divario che era già alto nel nostro paese, fanalino di coda rispetto ai suoi pari. E così Orlando parla della creazione di " meccanismi di piattaforme anonime che denuncino chi viola l'articolo 27" del codice delle Pari opportunità che prevede il divieto di fare "domande sulla vita personale alle donne al momento dell'assunzione". Certo lo Stato, riconosce, deve fare la sua parte dove ora è carente: "abbiamo due Italie e in una le infrastrutture sociali non ci sono e lavorare per una donna è praticamente impossibile". Per questo è "imprescindibile" approvare finalmente il Livelli essenziali delle prestazioni che consentano di "misurare" le prestazioni del welfare: "Avere standard unici è una risposta potente per evitare l'impraticabilità del lavoro per milioni di donne o la scelta" di lasciare "con la nascita del primo figlio". Al Nord e nelle grandi aree urbane dove ci sono i servizi, ha osservato "l'occupazione femminile è più alta".
    La ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti parla quindi di una strategia che "promuova l'empowerment femminile, la parità di genere come elemento non solo di giustizia ma di sviluppo sostenibile": Sto "chiedendo - dice - a tutti i miei colleghi ministri di andare ad individuare delle azioni positive che riguardano le donne. Nel senso che, se c'è un'azione di aumento della forza lavoro, all'interno di questo ambito dobbiamo garantire che ci sia un numero di donne che vada a sanare il gap nel mercato del lavoro".
    Un ruolo importante lo avrà anche il Recovery: come spiega il ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini "stiamo lavorando con Istat e altri soggetti per sviluppare una metodologia per una valutazione di impatto dei quasi 48 miliardi di investimenti che riguardano il nostro ministero rispetto alle tre priorità trasversali del Recovery, Sud, giovani e donne. Una metodologia che poi si possa applicare anche agli investimenti fuori dal Next Generation Eu". E infine il ministro dell'innovazione Vittorio Colao pone l'accento sulla necessità che già alle superiori, le materie scientifiche e tecnologiche (Stem) siano scelte dalle ragazze, che le aziende e gli enti siano più trasparenti nei dati sull'occupazione femminile (pubblicandoli sui loro siti). C'è poi il tema smart working che dopo l'euforia iniziale, inizia a mostrare i suoi lati meno piacevoli e di commistione lavoro-vita privata. L'ex manager sottolinea l'urgenza di un cambiamento culturale per bene organizzare il lavoro da casa e per evitare che questo finisca, paradossalmente, a penalizzare proprio le donne.
   

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