(ANSA) - ROMA, 26 MAR - Il G20 e l'Agenda 2030 come strada
verso una ripresa sostenibile. È questo il percorso tracciato
all'evento internazionale online dell'Asvis "G20 and the 2030
Agenda: a pathway to a sustainable recovery" organizzato
nell'ambito del Global Festival of Action. L'iniziativa ha
l'obiettivo di stimolare nuovi modi di ispirare, mobilitare e
connettere persone e organizzazioni per il raggiungimento dei 17
Obiettivi di sviluppo sostenibile.
"L'agenda 2030 - ha dichiarato il ministro delle
Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini,
co-fondatore dell'Asvis - è una grande cornice per capire se
quello che fai sta andando nella giusta direzione e per
sfruttare le sinergie tra diversi progetti".
Si tratta di un aspetto chiave in un momento in cui come ha
sottolineato la direttrice della UN SDG Action Campaign, Marina
Ponti, "il mondo sta affrontando sfide senza precedenti con la
pandemia che ha accresciuto le disuguaglianze e il persistere
della sfida del cambiamento climatico". "Tutto questo deve
essere affrontato con un approccio multilaterale", ha aggiunto
Ponti, "solo insieme possiamo combattere i diversi effetti
negativi della pandemia".
Tra le varie sfide, nell'ultimo anno, la salute si è imposta
come un aspetto "vitale per soddisfare le necessitare delle
persone, del pianeta e di un futuro prospero", ha rimarcato la
moderatrice dell'incontro, la direttrice dell'UNDP Rome Centre
for sustainable development, Musonda Mumba.
La coordinatrice del gruppo di lavoro Goal 17, Gemma Arpaia,
ha quindi indicato come "uno dei più preoccupanti problemi della
pandemia" il fatto che il programma Covax per distribuire i
vaccini per il Covid-19 ai paesi più poveri abbia raggiunto
finora solo 52 paesi. Mentre la direttrice generale dell'Oms
inviata per gli affari multilaterali, Agnès Buzyn, ha
evidenziato la necessità di condividere informazioni, dati e
buone pratiche pper "capire meglio i collegamenti tra l'umanità,
gli animali e il pianeta".
Questa cooperazione e condivisione si starebbe già
sviluppando come uno degli effetti della pandemia, secondo il
fondatore e direttore di Accord-African Centre for the
Constructive Resolution of Disputes, Vasu Gounden, secondo cui
il Coronavirus avrebbe portato anche una "cosa positiva, la
solidarietà panafricana". "Il mondo ha sviluppato il vaccino in
un anno perché c'è stata collaborazione", ha continuato Gounden.
Nel percorso verso l'Agenda 2030, anche il G20 "può giocare
un ruolo molto importante per capitalizzare la mobilitazione
globale", ha osservato il senior expert Climate change
dell'Ufficio Sherpa G20, Agostino Inguscio, secondo il quale la
"grande lezione" del 2020 può essere proprio la solidarietà.
"Dobbiamo tornare al multilateralismo", è la conclusione della
presidente e AD della One Campaign, Gayle E. Smith, "perché
abbiamo visto che il fallimento della collaborazione è
pericoloso". (ANSA).