(ANSA) - PARMA, 29 MAR - I "processi non favorevoli contro i
quali dovremo combattere", in primis la "crisi climatica", sono
anche "un'occasione per cambiare il modello di sviluppo non
verso una decrescita felice, come qualcuno diceva, ma verso uno
sviluppo diverso". Così Enrico Giovannini, ministro delle
Infrastrutture e della mobilità sostenibili, in collegamento con
l'Italian Youth Forum 2021 dell'Associazione italiana Giovani
Unesco (Aigu), evento in diretta streaming da Parma, rispondendo
a una domanda su quello che ci aspetta per il futuro e per la
'casa comune'.
"Con lo sviluppo - ha sottolineato Giovannini - c'è
opportunità non solo per i giovani, ma per gli adulti, per
tutti. C'è la possibilità di creare nuovi posti di lavoro, c'è
possibilità di vivere meglio. L'Ue ha scelto chiaramente in
questa direzione e con il Governo Draghi l'accelerazione è
evidente con la creazione del Ministero per la Transizione
ecologica e col cambio di nome del ministero che ho voluto
proprio per sottolineare questi aspetti. E insieme, questi due
ministeri, gestiranno progetti per gran parte del Next
Generation Eu, cioè il grande piano col quale nei prossimi
cinque anni possiamo non solo far ripartire l'Italia ma
imprimere un cambiamento di direzione al nostro modello di
sviluppo".
Il ministro ha anche evidenziato l'importanza di coinvolgere
i giovani in questo processo. "Ho già incontrato tante
associazioni e creeremo un luogo in cui anche associazioni
giovanili come la vostra saranno coinvolte per l'attuazione" del
piano di ripresa e resilienza del Paese, "non solo per il
disegno. Vi faremo lavorare".
Ai tantissimi ragazzi collegati, da tutta Italia, che hanno
presentato il loro manifesto 'Next Generation You', il ministro
dà tre consigli: "un forte investimento culturale nella scuola,
nelle università, ma anche nella nuova generazione di
imprenditori e imprenditrici che già stanno assorbendo l'idea
dello sviluppo sostenibile nelle loro attività, ma che possono
fare di questo cambiamento il cuore della trasformazione". Poi
"l'impegno nelle policy", in cui prevede appunto di
coinvolgerli, e infine di essere più presenti anche "sui media
tradizionali". (ANSA).