(ANSAmed) - NEW YORK, 19 AGO - Ad un anno dalla strage nella
cittadina siriana di Ghouta del 21 agosto scorso - con centinaia
di vittime civili uccise secondo le denunce dai gas - il
Pentagono ha oggi annunciato il completamento della distruzione
in mare dei componenti per la realizzazione di armi chimiche
consegnati dal regime di Bashar al Assad alla missione
dell'Onu-Opac, grazie a un accordo con Russia e Usa. In una
nota, il Dipartimento della Difesa americano ha reso noto che la
distruzione e' stata portata a termine a bordo della
nave-laboratorio americana Cape Ray, precisando che nel corso di
una telefonata con il comandante dell'unita' Rich Dromerhauser,
il capo del Pentagono, Chuck Hagel, ha avuto conferma della
"neutralizzazione, in mare, degli elementi chimici più
pericolosi delle scorte siriane". Poco dopo, anche il presidente
Barack Obama ha espresso soddisfazione, affermando che si tratta
di "un risultato importante nei nostri sforzi per contrastare la
diffusione di armi di distruzione di massa" e di "una pietra
miliare importante" che "fa progredire i nostri sforzi
collettivi per garantire che il regime di Assad non usi il suo
arsenale chimico contro il popolo siriano". Le operazioni a
bordo della Cape Ray erano iniziate ai primi di luglio, quando
davanti al porto di Gioia Tauro era stato completato il
trasbordo dei 78 container di elementi chimici prelevati in
Siria dalla nave danese Ark Futura. Si tratta di un risultato
raggiunto grazie a un'azione congiunta russo-americana negoziata
a Ginevra il 14 settembre: iniziativa che ha sventato un
minacciato attacco aereo Usa contro le forze governative siriane
Bashar al Assad, ritenute in occidente responsabili del
massacro. Obama ha anche espresso gratitudine alla missione
dell' Onu-Opac e ringraziamenti "ai nostri stretti alleati -
Danimarca, Norvegia, Italia, Finlandia e Gran Bretagna - per il
contributo chiave dato" alla buona riuscita della delicatissima
operazione. Tuttavia, ha affermato ancora Obama, "rimangono
interrogativi riguardo alle omissioni e discrepanze" sulle
informazioni siriane a proposito dell'asserito uso di armi non
convenzionali. Domande a cui deve essere data una risposta, ha
detto Obama, avvertendo che gli Usa restano vigilanti sul
rispetto di tutti gli impegni assunti da Damasco. "Noi - ha
concluso il leader della Casa Bianca - lavoreremo a stretto
contatto con l'Opac e la comunita' internazionale per trovare
una soluzione alle questioni rimaste aperte" e allo stesso tempo
"continueremo a fare forti pressioni sul regime di Assad
affinche' ponga fine alle orrende atrocita' che continua a
commettere contro il proprio popolo" e "verificheremo
attentamente che la Siria adempia ai suoi impegni per la
distruzione degli impianti di cui ancora dispone per la
produzione di armi chimiche". (ANSA).
DP/ S0B QBXB