(ANSAmed) - RIACE (REGGIO CALABRIA), 2 OTT - La Guardia di
finanza ha arrestato e posto ai domiciliari il sindaco di Riace,
Domenico Lucano, con l'accusa di favoreggiamento
dell'immigrazione clandestina ed illeciti nell'affidamento
diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.
L'arresto è stato fatto in esecuzione di un'ordinanza di
custodia cautelare emessa dal Gip di Locri su richiesta della
Procura della Repubblica. Con l'ordinanza di custodia cautelare
ai domiciliari nei confronti di Domenico Lucano viene disposto
anche il divieto di dimora nei confronti della compagna del
sindaco di Riace, Tesfahun Lemlem, accusata degli stessi reati
contestati al sindaco di Riace. L'operazione che ha portato
all'arresto di Lucano é stata denominata "Xenia" ed è stata
condotta dal Gruppo di Locri della Guardia di finanza. La
Procura della Repubblica di Locri, in una nota diramata alla
stampa, parla, in relazione ai reati contestati a Lucano ed alla
compagna, di "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e
fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei
rifiuti.
La misura cautelare - si aggiunge - rappresenta l'epilogo di
approfondite indagini, coordinate e dirette dalla Procura della
Repubblica di Locri, svolte in merito alla gestione dei
finanziamenti erogati dal Ministero dell'Interno e dalla
Prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace, per
l'accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico".
Secondo il procuratore di Locri, Luigi D'Alessio, Lucano ha
dimostrato una "spigliatezza disarmante, nonostante il ruolo
istituzionale rivestito", nell'ammettere "pacificamente più
volte, ed in termini che non potevano in alcun modo essere
equivocati, di essersi reso materialmente protagonista ed in
prima persona adoperato, ai fini dell'organizzazione di
matrimoni 'di comodo'".
Con l'arresto, vacilla il "mito" di un amministratore
diventato famoso per il suo impegno in favore dei migranti, che
in migliaia avevano trovato ospitalità nel centro della Locride.
L'impegno di Lucano in favore dei migranti gli diede enorme
notorietà anche a livello internazionale, tanto che nel 2016 la
rivista americana "Fortune" lo inserì tra le 50 personalità più
potenti nel mondo. I "guai" per Lucano cominciarono quando la
Prefettura di Reggio Calabria, lo scorso anno, dispose
un'ispezione nel Comune di Riace dalla quale emersero una serie
di irregolarità nell'utilizzo dei finanziamenti governativi per
la gestione dei migranti. I risultati dell'ispezione fecero
scattare l'inchiesta della Procura della Repubblica di Locri da
cui sono emersi gli illeciti che oggi hanno portato all'arresto
di Lucano e della compagna, Tesfahun Lemlem. (ANSAmed).