Franco-libanese, sull'esplosione di Beirut dice: "Sono rimasta scioccata, è una tragedia gigantesca, amo la città di beirut e sono vicina a tutte le famiglie e e persone che soffrono per questa tremenda disgrazia. Una delle ragioni per cui ho accettato di essere presente a questo festival è che penso che l'arte e gli artisti abbiano il dovere morale di dare un sollievo, anche minimo, di far vedere al pubblico che ci siamo e che l'arte può far superare le crisi, che siano l'emergenza Covid o una tragedia come questa di Beirut" Sul suo personaggio nella serie tv Fauda spiega: "Prima di accettare il ruolo ho voluto modificare il personaggio, rendendolo franco-palestinese, per darle questa doppia provenienza culturale che lo rende non univoco dal punto di vista politico-culturale. Un personaggio di donna forte, emancipata e di potere, come sono tante donne di cui si parla poco e che poco si vedono sul grande schermo. Ruoli ancor più rari se si tratta di donne mediorientali, ma che nella vita reale esistono eccome!". "Ho nel dna famigliare tre religioni: ebrea, cattolica e musulmana, sono quindi empatica con tutte le sensibilità religiose e questo mi aiuta nel mio lavoro di attrice" "Amo il cinema italiano - dice ancora Eido - lo seguo sempre con grande interesse e non nascondo che mi piacerebbe lavorare con alcuni dei vostri registi più bravi e famosi, da Paolo Sorrentino a Matteo Garrone, ma anche le sorelle Rohrwacher, sarei molto curiosa di sapere come sia essere diretta da Michele Placido, ospite anche lui qui a Catanzaro al Magna Graecia Film Festival e regista de Il cecchino, con Daniel Auteuil, attore con cui condividerò il set la settimana prossima. Per me il cinema italiano è Federico Fellini e La dolce vita, è la Cardinale e la Magnani, è Anouk Aimee ne La dolce vita, a cui mi ispiro e a cui mi dicono assomiglio" (ANSAmed).
Magna Graecia festival, premiata Laetitia Eido
'Scioccata da Beirut, arte deve portare sollievo'
Franco-libanese, sull'esplosione di Beirut dice: "Sono rimasta scioccata, è una tragedia gigantesca, amo la città di beirut e sono vicina a tutte le famiglie e e persone che soffrono per questa tremenda disgrazia. Una delle ragioni per cui ho accettato di essere presente a questo festival è che penso che l'arte e gli artisti abbiano il dovere morale di dare un sollievo, anche minimo, di far vedere al pubblico che ci siamo e che l'arte può far superare le crisi, che siano l'emergenza Covid o una tragedia come questa di Beirut" Sul suo personaggio nella serie tv Fauda spiega: "Prima di accettare il ruolo ho voluto modificare il personaggio, rendendolo franco-palestinese, per darle questa doppia provenienza culturale che lo rende non univoco dal punto di vista politico-culturale. Un personaggio di donna forte, emancipata e di potere, come sono tante donne di cui si parla poco e che poco si vedono sul grande schermo. Ruoli ancor più rari se si tratta di donne mediorientali, ma che nella vita reale esistono eccome!". "Ho nel dna famigliare tre religioni: ebrea, cattolica e musulmana, sono quindi empatica con tutte le sensibilità religiose e questo mi aiuta nel mio lavoro di attrice" "Amo il cinema italiano - dice ancora Eido - lo seguo sempre con grande interesse e non nascondo che mi piacerebbe lavorare con alcuni dei vostri registi più bravi e famosi, da Paolo Sorrentino a Matteo Garrone, ma anche le sorelle Rohrwacher, sarei molto curiosa di sapere come sia essere diretta da Michele Placido, ospite anche lui qui a Catanzaro al Magna Graecia Film Festival e regista de Il cecchino, con Daniel Auteuil, attore con cui condividerò il set la settimana prossima. Per me il cinema italiano è Federico Fellini e La dolce vita, è la Cardinale e la Magnani, è Anouk Aimee ne La dolce vita, a cui mi ispiro e a cui mi dicono assomiglio" (ANSAmed).