(ANSAmed) - Napoli, 15 lug - Una cenerentola contemporanea,
che lotta con una matrigna-maitresse, che sogna di raggiungere
il suo principe azzurro, un cantante nigeriano, e che incontrerà
uno sciamano al mercato arabo che l'aiuterà con la sua magia. E'
"Il mio nome è Natiki", la piece basata sulla favola di
Cenerentola e che esordirà domani a Napoli alla Basilica di San
Giovanni Maggiore, con la musica dell'Orchstra Multietnica del
Mediterraneo.
L'opera, sceneggiata dal giornalista Guido Piccoli, si basa
sulla tradizione di una favola partita dall'Europa con "La gatta
Cenerentola" di Giovan Battista Basile ma che trova riscontri
anche nella tradizione africana, come ricordò Nelson Mandela
nella sua raccolta di fiabe africane. Domani, e sabato, andrà in
scena quindi una Cenerentola moderna, che scappa da un qualsiasi
Paese africano in guerra, passa per i barconi di Lampedusa e
arriva a Napoli dove conoscerà personaggi ambigui e
prevaricatori, ma anche la possibilità di coronare il suo sogno
d'amore con un cantante nigeriano che ammirava da ragazzina, in
patria. "Con Natiki - spiega lo sceneggiatore Piccoli - avremmo
dovuto aprire Estate a Napoli, ma di questi tempi è problematico
interagire con le istituzioni, per cui abbiamo fatto da soli, in
autogestione, con passione e coraggio. Il tema, per me sempre
centrale, è quello delle migrazioni: Cenerentola è una ragazza
fuggita dalla guerra e dalla fame, generati dai ricchi, capitata
a Napoli dove cerca il riscatto e dove, come in una favola,
ritroverà il suo amore".
Lo spettacolo, con la direzione artistica Giovanni Guarrera,
esalta le contaminazioni musicali dell'orchestra multietnica del
Mediterraneo, nata negli anni '90 e attualmente composta da 15
elementi provenienti da Sri-Lanka, Capo Verde, Colombia,
Liberia, Nigeria, Ghana, Mauritania, Romania, Albania, Bulgaria,
Malta, e Italia. L'orchestra trae linfa vitale dai rifugiati e
richiedenti asilo e si pone come base di ricerca di lavoro e
riscatto sociale: il suoi repertorio attinge alla musica tipica
delle regioni di appartenenza: arabo-andalusa, Klezmer,
Rebetica, Turca, Balcanica, Gitana, Africana, unite alla
tradizione popolare del sud-Italia.
Dopo le due rappresentazioni nella Basilica di S. Giovanni
Maggiore a Napoli, Natikì andrà in tour, visto che lo spettacolo
è stata richiesto da diverse città italiane. (ANSAmed).