Con la sua battaglia, informano gli organizzatori del festival partenopeo, Alì Lmrabet è riuscito a rivendicare i propri diritti, grazie anche a centinaia di intellettuali, molti dei quali di fama internazionale, che hanno firmato una lettera al re del Marocco, Mohamed VI, per esprimere il proprio sostegno al giornalista marocchino. A Napoli arriveranno giornalisti che nei loro paesi hanno sperimentato il bavaglio della censura e la persecuzione, dal Messico, alla Colombia, dal Camerun alla Russia. Tra gli altri ospiti attesi ci sono Jeremías Marquines, Gonzalo Guillén, Jean Claude Mbede Fouda, Oksana Chelysheva, Efraim Medina Reyes, Guido Piccoli e Roberto Saviano (che interverrà in video).
In particolare il festival internazionale di giornalismo, ideato e diretto da Désirée Klain e prodotto dall'Associazione "Periferie del Mondo-Periferia Immaginaria", darà voce a tutti loro attraverso incontri, discussioni, interviste e un giornale, online in italiano e inglese - www.imbavagliati.it, che dopo la conclusione dei lavori continuerà a crescere e ad allargare la cerchia di collaborazioni e l'orizzonte dei campi di indagine. Tema della prima edizione sarà quello delle mafie globalizzate, da confrontare e mettere in relazione con quello locale del sistema camorra. Simbolo del festival la mehari, l'auto di Giancarlo Siani, giornalista ucciso dalla camorra a Napoli nel 1985, conservata proprio al Pan. Al festival, con l'alto patrocinio di Amnesty International Italia, del Comitato Regionale Campania per l'Unicef Onlus e dell'Ordine dei Giornalisti della Campania, è collegata la prima edizione del "Premio Pimentel Fonseca", che si terrà il 20 agosto al Museo Pan di Napoli. Quest'anno sarà premiata la giornalista russa Oksana Chelysheva, collaboratrice della "Novaya Gazeta" per la quale ha lavorato anche con Anna Politkovskaja. (ANSAmed).