(ANSAmed) - NAPOLI, 4 GEN - Una nave con a bordo la sacra
famiglia, che naviga verso la terraferma. E' così che i detenuti
del carcere di Poggioreale a Napoli hanno rappresentato il
Natale, coniugando la tradizione napoletana del presepe e la
tragedia dei migranti.
I detenuti hanno infatti scelto di realizzare una grande
nave, a bordo della quale ci sono raffigurati Gesù, la Madonna e
San Giuseppe, che solcano il Mediterraneo come i migranti e
veleggiano verso un grande presepe, che può essere visto come
l'Europa nell'ottica dei profughi.
L'idea è nata alla fine dell'estate da un gruppetto di
carcerati che hanno messo insieme tutte le loro diverse
competenze. Un detenuto di Bacoli ha messo a frutto la sua
passione per il mare e le barche, mentre Salvatore, che viene da
San Gregorio Armeno, la celebre strada dei presepi, ha usato la
sua conoscenza dell'arte presepiale nata a Napoli nel '700. I
detenuti hanno realizzato l'opera usando materiali di scarto,
dal cartone con cui fanno la spesa in carcere ai giornali che
sono diventati cartapesta, fino alle vecchie lenzuola,
riutilizzate come vele. "Hanno usato dei materiali di scarto -
spiega ad ANSAmed Antonio Mattone, portavoce della Comunità di
Sant'Egidio a Napoli - per simboleggiare come la società vede
loro, i detenuti, come degli scarti appunto. Ma è anche la
visione che molti hanno dei migranti". Scarto che invece nel
presepe diventano protagonisti della raffigurazione della
nascita di Cristo.
Nell'opera non manca un fiore rosso, che finisce in mare come
simbolo del ricordo di tutti coloro che perdono la vita cercando
di scappare dalle guerre e dalla fame. Ma c'è anche una bandiera
italiana, con cui i detenuti hanno voluto raffigurare l'Italia e
la sua disponibilità di accoglienza nei confronti dei migranti.
(ANSAmed).