(ANSAmed) - NAPOLI, 19 GEN - Tasse universitarie gratuite,
assistenza sanitaria e per l'integrazione, sostegno per
l'apertura di un corridoio umanitario per facilitare visti e le
richieste d'asilo. Sono queste alcune delle azioni che verranno
messe in campo grazie alla rete "Napoli città rifugio" creata
oggi con la firma di un'intesa al Comune di Napoli.
L'amministrazione guidata dal sindaco Luigi de Magistris farà da coordinamento della rete formata da Comunità di Sant'Egidio, Fondazione Santobono Pausilipon, Fondazione Evangelica Betania-Ospedale Evangelico Betania, Chiesa Cristiana Valdese del Vomero, Chiesa Metodista di Napoli, Università L' Orientale e Federico II oltre alle associazioni GVC Onlus e "Chi rom e...
chi no". "Mettiamo insieme - ha spiegato de Magistris - istituzioni, enti, associazioni laiche e religiose. Noi lavoreremo con il ministero degli Esteri e le ambasciate dei paesi di provenienza per rafforzare i corridoi umanitari su temi forti come accoglienza delle famiglie siriane, per permettere un arrivo sereno in Italia senza passare per i barconi. Diamo un segnale nel momento in cui qualcuno in Italia raccoglie firme per fermare l'invasione". Napoli come Città Rifugio significa, ha spiegato de Magistris, "mon solo assistenzialismo ma integrazione delle persone in città, su cui mettiamo risorse importanti nonostante siamo in 'pre.dissesto'. Anche il ministro degli interni Minniti è rimasto impressionato nei giorni scorsi dall'esercito pacifico che viene impiegato in città per rifugiati, senzatetto, rom.
Pensiamo anche ad azioni strutturali per utilizzare al meglio il patrimonio della città, che non va solo dismesso ma anche valorizzato e può servire per dare un tetto a chi non ce l'ha, per dare rifugio a chi non ha possibilità di ripararsi dal freddo, che non ha luoghi dove andare a mangiare".
In campo anche gli atenei a partire dalla Federico II. "Già abbiamo - ha spiegato il rettore Gaetano Manfredi - alcuni studenti rifugiati politici e richiedenti asilo inseriti in percorsi universitari grazie all'esonero delle tasse. Sono dieci e vengono in prevalenza da Siria e Corno D'Africa. Già studiavano nei loro Paesi o avevano appena completato gli studi superiori e qui studiano architettura, ingegneria, medicina. Ora allarghiamo l'offerta offrendo anche sostegno sanitario, e viene dato alloggio grazie alla sinergia con la Comunità di Sant'Egidio". Anche all'Orientale ci sono alcuni studenti rifugiati: "Sono quattro - conferma il rettore Elda Morliccho - ma ne arriveranno altri. Studiano lingue e culture dei loro paesi di provenienza oppure relazioni internazionali. Grazie alla cancellazione delle tasse universitarie risparmiano 700 euro l'anno e hanno la possibilità di usare i testi della biblioteca per gli esami". (ANSAmed).
L'amministrazione guidata dal sindaco Luigi de Magistris farà da coordinamento della rete formata da Comunità di Sant'Egidio, Fondazione Santobono Pausilipon, Fondazione Evangelica Betania-Ospedale Evangelico Betania, Chiesa Cristiana Valdese del Vomero, Chiesa Metodista di Napoli, Università L' Orientale e Federico II oltre alle associazioni GVC Onlus e "Chi rom e...
chi no". "Mettiamo insieme - ha spiegato de Magistris - istituzioni, enti, associazioni laiche e religiose. Noi lavoreremo con il ministero degli Esteri e le ambasciate dei paesi di provenienza per rafforzare i corridoi umanitari su temi forti come accoglienza delle famiglie siriane, per permettere un arrivo sereno in Italia senza passare per i barconi. Diamo un segnale nel momento in cui qualcuno in Italia raccoglie firme per fermare l'invasione". Napoli come Città Rifugio significa, ha spiegato de Magistris, "mon solo assistenzialismo ma integrazione delle persone in città, su cui mettiamo risorse importanti nonostante siamo in 'pre.dissesto'. Anche il ministro degli interni Minniti è rimasto impressionato nei giorni scorsi dall'esercito pacifico che viene impiegato in città per rifugiati, senzatetto, rom.
Pensiamo anche ad azioni strutturali per utilizzare al meglio il patrimonio della città, che non va solo dismesso ma anche valorizzato e può servire per dare un tetto a chi non ce l'ha, per dare rifugio a chi non ha possibilità di ripararsi dal freddo, che non ha luoghi dove andare a mangiare".
In campo anche gli atenei a partire dalla Federico II. "Già abbiamo - ha spiegato il rettore Gaetano Manfredi - alcuni studenti rifugiati politici e richiedenti asilo inseriti in percorsi universitari grazie all'esonero delle tasse. Sono dieci e vengono in prevalenza da Siria e Corno D'Africa. Già studiavano nei loro Paesi o avevano appena completato gli studi superiori e qui studiano architettura, ingegneria, medicina. Ora allarghiamo l'offerta offrendo anche sostegno sanitario, e viene dato alloggio grazie alla sinergia con la Comunità di Sant'Egidio". Anche all'Orientale ci sono alcuni studenti rifugiati: "Sono quattro - conferma il rettore Elda Morliccho - ma ne arriveranno altri. Studiano lingue e culture dei loro paesi di provenienza oppure relazioni internazionali. Grazie alla cancellazione delle tasse universitarie risparmiano 700 euro l'anno e hanno la possibilità di usare i testi della biblioteca per gli esami". (ANSAmed).
