Oggi le due sponde, spiega Cataldo "sono vicine anche se in modo forse più difficile e drammatico. I mercati hanno una funzione di civilizzazione più controversa e lo evidenziamo partendo dal tempo degli etruschi e dei romani per arrivare al contemporaneo. Prima i mercati erano uno spazio di libertà, sicurezza e lotta ai monopoli più di quanto lo siano oggi". Uno spazio condiviso di mercato ma anche di problemi è quello dell'agrifood, indagato da Quagliarotti: "Un settore - spiega - che nel Mediterraneo deve affrontare la grande sfida di sfamare una popolazione in grande crescita in un'area di scarsità di acqua e terra fertile, sottoposta agli effetti del cambiamento climatico. Il sistema agroalimentare del Med subisce anche la dicotomia tra il cibo come bene economico e il cibo come fenomeno biologico. Le caratteristiche del cibo che il sistema economico tende a valorizzare sono l'idoneità alla produzione di massa, l'uniformità e trasformabilità, note spesso non sono compatibili con il cibo come fenomeno biologico". E su questo fronte, tutti i Paesi dovrebbero unire gli sforzi per valorizzare la dieta mediterranea, come spiega Gianluigi Russo, ricercatore del Cnr di Avellino: "Una dieta -spiega - che riduce le patologie ed è comune ai Paesi del Mediterraneo ma deve essere estesa a tutta popolazione, con interventi politici ed educativi. Bisogna spingere i cittadini verso la dieta Mediterranea ma anche pensare ad interventi per ridurre i costi di certi prodotti, perché il diritto alla salute non può appartenere a pochi e se nel carrello della spesa comprare prodotti della dieta med significa spendere il 30% in più, questo non si realizza". (ANSAmed).
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Oggi le due sponde, spiega Cataldo "sono vicine anche se in modo forse più difficile e drammatico. I mercati hanno una funzione di civilizzazione più controversa e lo evidenziamo partendo dal tempo degli etruschi e dei romani per arrivare al contemporaneo. Prima i mercati erano uno spazio di libertà, sicurezza e lotta ai monopoli più di quanto lo siano oggi". Uno spazio condiviso di mercato ma anche di problemi è quello dell'agrifood, indagato da Quagliarotti: "Un settore - spiega - che nel Mediterraneo deve affrontare la grande sfida di sfamare una popolazione in grande crescita in un'area di scarsità di acqua e terra fertile, sottoposta agli effetti del cambiamento climatico. Il sistema agroalimentare del Med subisce anche la dicotomia tra il cibo come bene economico e il cibo come fenomeno biologico. Le caratteristiche del cibo che il sistema economico tende a valorizzare sono l'idoneità alla produzione di massa, l'uniformità e trasformabilità, note spesso non sono compatibili con il cibo come fenomeno biologico". E su questo fronte, tutti i Paesi dovrebbero unire gli sforzi per valorizzare la dieta mediterranea, come spiega Gianluigi Russo, ricercatore del Cnr di Avellino: "Una dieta -spiega - che riduce le patologie ed è comune ai Paesi del Mediterraneo ma deve essere estesa a tutta popolazione, con interventi politici ed educativi. Bisogna spingere i cittadini verso la dieta Mediterranea ma anche pensare ad interventi per ridurre i costi di certi prodotti, perché il diritto alla salute non può appartenere a pochi e se nel carrello della spesa comprare prodotti della dieta med significa spendere il 30% in più, questo non si realizza". (ANSAmed).