Il primo treno-container partito dal porto di Pireo, nei pressi di Atene, ha attraversato la settimana scorsa la Macedonia, Serbia e Ungheria per giungere a Praga. Se il programma di cooperazione tra le Ferrovie serbe e la Cosco cinese, il colosso di Hong Kong che gestisce due terminal a Pireo, andrà a buon fine, il treno dovrebbe operare ogni giorno, e in tal modo diventare una seria concorrenza ai tre scali dell'Alto Adriatico, finora ritenuti il logico e più razionale punto di snodo per il trasporto di merci da e verso l'Europa centrale. La Cosco ha annunciato nuovi investimenti nel porto greco per centinaia di milioni di euro. ''Il cambiamento in atto era inimmaginabile sole qualche anno fa", scrive il giornale croato. "Sebbene il porto di Pireo - si osserva - sia geograficamente molo più svantaggiato di Capodistria, Fiume o Trieste, ora sta diventando un punto di entrata ai mercati europei sempre più importante". Lo scalo greco è infatti il porto mediterraneo con la più veloce crescita del volume delle merci trasbordate: 3,16 milioni di TEU solo nel 2013, tre volte tanto messi insieme tutti i container che sono passati per i tre porti adriatici. Dopo un nuovo ciclo di investimenti la capacità massima, ora a 4,2 milioni TEU annui, dovrebbe raggiungere i 6,2 milioni. Il porto di Fiume spera di arrivare alla capacità massima di 1,2 milioni entro il 2017. Per la crescita di Pireo come porto dell'Europa centrale è cruciale la cooperazione con le Ferrovie della Serbia e l'introduzione del treno container su scala regolare. Per ora, in un periodo di prova e di assestamento, il treno che collega Pireo a Praga dovrebbe operare una volta alla settimana. Ma se tutto andrà come pianificato, presto dovrebbe stabilizzarsi a sei o sette volte alla settimana, per trasportare circa 700 mila tonnellate di merci all'anno.
Alla direzione del porto di Fiume non si nasconde la preoccupazione per questa forte e inaspettata crescita di Pireo come snodo verso i mercati ai quali tipicamente si guarda dal nord Adriatico. ''Il principale scalo croato deve accelerare i piani di investimento, modernizzazione e allargamento delle strutture, massimizzare i vantaggi dell'ingresso nell'Ue, e diminuire i costi, per evitare di restare molto indietro'', spiega al giornale Zarko Acinger, uno dei dirigenti dello scalo fumano. ''È vero che i tre porti del nord Adriatico sono tra di loro in concorrenza, ma Pireo ora ci fa concorrenza a tutti e tre insieme, e allora si dovrebbe trovare una strategia comune per rivalorizzare il nord Adriatico e migliorare i collegamenti ferroviari con i tre porti e con l'Europa centrale'', e' l'ausoicio dei ririgenti portuali a Fiume. (ANSAmed).