(ANSAmed) - BRUXELLES, 09 FEB - Le politiche di gestione dei
flussi migratori possono partire anche dallo scambio di
esperienze fra comunità locali, grazie al quale è possibile
ricostruire passo passo un'economia martoriata dal conflitto. È
questo lo spirito che anima il progetto sulla pesca al quale
stanno lavorando la Regione Friuli Venezia Giulia e alcune città
libiche, fra cui Tripoli, Sirte e Bengasi.
L'iniziativa "riassume i pareri che il Comitato europeo delle
regioni ha adottato intorno al tema dei migranti" spiega Franco
Iacop, presidente del Consiglio regionale friulano, che oggi a
Bruxelles ha incontrato le controparti libiche per discutere i
dettagli del progetto. "Riteniamo che il settore della pesca,
soprattutto per le comunità libiche che stanno sulla costa,
possa essere un'opportunità per organizzare una propria attività
a carattere economico", dando "una prospettiva di reddito e
d'impiego alla popolazione", sottolinea Iacop.
"Noi offriamo la collaborazione con le nostre realtà",
continua, "nel caso specifico un'organizzazione di comunità
dedite alla pesca, quindi una realtà che possa essere omologa a
quelle che potranno svilupparsi in Libia", sperando che così "si
possa riavviare in primis un'attività in loco, e poi anche una
collaborazione di natura economica".
L'obiettivo è organizzare per maggio una prima visita di
studio delle autorità locali libiche in Friuli, così da poter
partire con la collaborazione entro l'estate. Il progetto
rientra nell'iniziativa di "City diplomacy" avviata nel gennaio
2016 dal Comitato europeo delle regioni, sostenuta, anche
economicamente, dalla Commissione europea. (ANSAmed).