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Musica: Roma, russi e ucraini cantano insieme per la pace

Il fuori programma che ieri ha chiuso Festival cori ebraici

02 giugno, 14:34

(ANSAmed) ROMA, 2 GIU - "Se avessi il potere, vorrei attraversare le strade, vorrei gridare 'shalom, shalom'...". Il Festival europeo dei cori ebraici si è concluso ieri sera, all'Auditorium Parco della Musica di Roma, con un fuori programma: il coro russo e quello ucraino hanno deciso di cantare insieme una canzone intitolata 'Sholem', pace in yiddish, la lingua degli ebrei dell'Europa orientale. Il titolo originario di questa canzone ebraica tradizionale era 'Shabbes' ('sabato' in yiddish): fu cambiato dopo l'attentato dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York dalla compositrice Adrienne Cooper, la quale intese così trasformarla in una canzone per la pace rivolta a tutti, non solo agli ebrei.

Ieri, a una settimana dal voto per le elezioni europee, che ha visto in molti Paesi l'avanzata di forze euro-scettiche e nazionaliste, e mentre al confine tra Ucraina e Russia la tensione resta molto alta, i due cori di San Pietrobrugo e Leopoli hanno deciso di rispolverarla, per ricordare l'importanza della pace in Europa. Un'iniziativa presa dalle direttrici dei due cori, a cui hanno plaudito gli organizzatori del Festival, a partire dal presidente, Richard Di Castro. Alla serata di ieri hanno partecipato anche cori provenienti da Vienna, Parigi, Berlino, Londra, oltre ai padroni di casa: il coro romano 'Ha-Kol'. Tra il pubblico, ad applaudirli, c'erano anche l'ambasciatore israeliano, Noar Gilon, il capo rabbino di Roma, Riccardo Di Segni, e il presidente della comunità, Riccardo Pacifici. Alla fine, tutti gli oltre 200 coristi si sono riuniti sul palco, per cantare l'inno d'Israele, il cui titolo è 'Speranza'. (ANSAmed)
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