Ieri, a una settimana dal voto per le elezioni europee, che ha visto in molti Paesi l'avanzata di forze euro-scettiche e nazionaliste, e mentre al confine tra Ucraina e Russia la tensione resta molto alta, i due cori di San Pietrobrugo e Leopoli hanno deciso di rispolverarla, per ricordare l'importanza della pace in Europa. Un'iniziativa presa dalle direttrici dei due cori, a cui hanno plaudito gli organizzatori del Festival, a partire dal presidente, Richard Di Castro. Alla serata di ieri hanno partecipato anche cori provenienti da Vienna, Parigi, Berlino, Londra, oltre ai padroni di casa: il coro romano 'Ha-Kol'. Tra il pubblico, ad applaudirli, c'erano anche l'ambasciatore israeliano, Noar Gilon, il capo rabbino di Roma, Riccardo Di Segni, e il presidente della comunità, Riccardo Pacifici. Alla fine, tutti gli oltre 200 coristi si sono riuniti sul palco, per cantare l'inno d'Israele, il cui titolo è 'Speranza'. (ANSAmed)
Musica: Roma, russi e ucraini cantano insieme per la pace
Il fuori programma che ieri ha chiuso Festival cori ebraici
Ieri, a una settimana dal voto per le elezioni europee, che ha visto in molti Paesi l'avanzata di forze euro-scettiche e nazionaliste, e mentre al confine tra Ucraina e Russia la tensione resta molto alta, i due cori di San Pietrobrugo e Leopoli hanno deciso di rispolverarla, per ricordare l'importanza della pace in Europa. Un'iniziativa presa dalle direttrici dei due cori, a cui hanno plaudito gli organizzatori del Festival, a partire dal presidente, Richard Di Castro. Alla serata di ieri hanno partecipato anche cori provenienti da Vienna, Parigi, Berlino, Londra, oltre ai padroni di casa: il coro romano 'Ha-Kol'. Tra il pubblico, ad applaudirli, c'erano anche l'ambasciatore israeliano, Noar Gilon, il capo rabbino di Roma, Riccardo Di Segni, e il presidente della comunità, Riccardo Pacifici. Alla fine, tutti gli oltre 200 coristi si sono riuniti sul palco, per cantare l'inno d'Israele, il cui titolo è 'Speranza'. (ANSAmed)