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Vent'anni MedFilm Festival, continua dialogo tra culture

A Roma, 4-11 luglio, Dacia Maraini presidente giuria

01 luglio, 14:26

(di Patrizio Nissirio) (ANSAmed) - ROMA, 1 LUG - Vent'anni a raccontare attraverso i film la bellezza e la complessità del Mediterraneo, dei suoi Paesi, delle sue storie. Vent'anni in cui il MedFilm Festival è riuscito, non senza combattere battaglie anche difficili, a proporre caparbiamente la più completa ed affascinante manifestazione nel suo genere. Sempre nel segno "della speranza e dell'ottimismo", come ha ricordato la direttrice Ginella Vocca nel presentare la XX edizione della manifestazione, che quest'anno celebra il passaggio del testimone tra la presidenza greca e quella italiana dell'Ue. Nel segno di un'Europa alla quale si chiede di guardare sempre più verso il Mediterraneo.

Un festival numero 20 che pur compattato nei giorni del suo svolgimento (4-11 luglio) "per motivi di budget" ha sottolineato Vocca, si presenta a questa ventesima edizione con numeri di rilievo: 83 tra lungometraggi, cortometraggi e documentari; 50 anteprime nazionali; 35 paesi rappresentati, 17 ospiti internazionali. Il tutto articolato in tre categorie di concorso, più altre sei sezioni tra cui Med20-Omaggi e le Perle-Vetrina Italia. E proprio l'Italia è il paese ospite del 2014, che vedrà riconosciuto il premio alla carriera a Mario Martone e al collega francese Paul Vecchiali. Il premio Koinè andrà invece a padre Giovanni La Manna presidente del centro Astalli, per riconoscere l'impegno a favore di migranti e rifugiati.

A presiedere la giuria del premio principale, 'Amore e Psiche', la scrittrice Dacia Maraini, che ha ricordato come i suoi 'padri culturali' vengano da tutta Europa, da Eschilo a Virgilio, da Mozart a Pasolini, e come la cultura sia l'antidoto alle tendenze nazionaliste, grette e ostili che sembrano emergere tra gli europei: "La cultura è la sola via, perchè dove c'è la cultura non c'è la guerra", ha spiegato durante la presentazione presso la rappresentanza della Commissione e del Parlamento europei a Roma. Oltre a padre La Manna, sono intervenuti il sottosegretario del ministero per i Beni e gli Affari Culturali Francesca Barracciu e l'ambasciatore di Grecia in Italia, Themistoklis Demiris, a sottolineare il passaggio della presidenza dalla Grecia all'Italia, ma anche la valenza politica di parole d'ordine del festival come dialogo, conoscenza reciproca, raccontarsi tra un Paese e l'altro.

La cerimonia d'apertura del MedFilm Festival si terrà il 4 luglio al museo Maxxi di Roma, con la proiezione di Factory Girl, coproduzione tra Egitto e Emirati diretto da Mohamed Khan, che interverrà. Il programma, un viaggio in lungo e largo tra paesi con molto in comune e molto di squisitamente nazionale, promette di narrare agli spettatori, come sempre, una delle regioni più affascinanti e culturalmente ricche del pianeta. Dal Marocco (presente con, tra gli altri, 'En attendant Pasolini' di Daoud Aoulad-Syad), al Libano (con Stable Unstable di Mahmoud Hojeiji), e poi spingendosi verso nord fino la Romania, Germania e persino Irlanda.

Chiusura l'11, sempre al Maxxi, con il francese Eastern Boys di Robin Campillo. Il programma dettagliato, con le sale e gli orari, si trova su www.medfilmfestival.org. (ANSAmed).

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