(ANSAmed) - ROMA, 5 NOV - Le più belle arie d'opera classiche
tradotte in parte in arabo. Un ponte - ''Alcantara'' - fra
culture diverse, al servizio del dialogo. Ieri sera in
Campidoglio, a ''parlare'' di pace e di ponti che uniscono mondo
arabo e occidente c'era la voce incantevole di Zeina Barhoum,
soprano nata in Giordania, di origini palestinesi. Un concerto
ospitato nella Sala della Protomoteca e organizzato dalle
ambasciate di Giordania e di San Marino, in collaborazione con
la Fondazione Calabria Roma Europa.
'The Arabic Soprano', come lei stessa ama definirsi, si è
esibita insieme a due cantanti italiani, Romolo Tisano (tenore)
e Simone Scatarzi (baritono). Per la sua giovane età, 31 anni,
ha le idee molto chiare su tante cose. A cominciare dal ruolo
delle donne arabe nell'arte, come racconta ad ANSAmed a fine
concerto. ''Un cammino difficile - dice - quello delle donne,
anche in questo campo. Non è scontato riuscire ad arrivare ai
vertici''. Si tratta, spiega, ''di una rivoluzione che è
possibile fare, ma a piccoli passi''. Lei vive ed è nata ad
Amman, ma gira per il mondo ormai per esibirsi in concerto. La
sua passione inizia a 12 anni, ma prima di iniziare a studiare
Bel Canto a Roma con grandi interpreti quali Alberta Valentini e
Walter studia Comunicazione negli Emirati. Troppo spesso,
prosegue, le donne non vengono sostenute nel loro cammino
artistico-professionale. Altra missione delle artiste arabe, ''è
quella di essere ambasciatrici del mondo arabo nel mondo e fare
capire che l'Opera non è soltanto una cosa appannaggio
dell'Occidente''. Lo dimostrano i tanti artisti provenienti
dall'altra parte del Mediterraneo e dal Medio Oriente. Ma Zeina
fa anche di meglio. Traduce le più belle arie e le canzoni più
famose in arabo e ne fa un disco: Alcantara (Ponte), di cui ieri
ha presentato alcuni brani fra cui 'Lamma bada Yathanna' (musica
andalusa risalente al 12esimo secolo), la Vie en rose o Ana Albi
Dalili e molte arie famose. Finora non ha mai cantato in
Palestina, ''ma è una cosa che spero di potere fare presto'',
conclude. (ANSAmed).