Sono soltanto alcuni dei Paesi protagonisti di questa sedicesima edizione di Asiatica, festival dedicato alla cinematografia dei Paesi asiatici che da oggi e fino al 28 novembre prossimo proporrà lungometraggi, documentari e corti da Paesi quali Indonesia, Filippine, Cina, Taiwan, India, Pakistan, Sri Lanka e Azerbaijan. Tanti i temi affrontati dai film in rassegna - ospitata al Maxxi - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma e diretta da Italo Spinelli-: dalla difficoltà di vivere l'ortodossia narrata dal regista israeliano Avishai Sivan, alla ricerca di una identità culturale e nel tentativo di creare una nuova identità come in Oblivion season'' del regista Abbas Rafei, dall'Iran. Dalla Turchia provengono due recentissime opere di giovani documentaristi, entrambi ospiti del festival: Sigh di Metin Kaya, sulla vita dei minatori fuorilegge e One Million Steps di Eva Stotz, storia di una danzatrice di strada a Istanbul che si unisce ai dimostranti di Gezi Park. Dal Libano, invece, arriva Waves 98 di Ely Dagher, un percorso di solitudine di un giovane disilluso tra le macerie di Beirut. Questa edizione di Asiatica, che il prossimo anno si svolgerà anche a Berlino, è stata realizzata in assenza totale di contributi pubblici, ma grazie alle donazioni del suo pubblico e dei suoi sostenitori. (ANSAmed).
Cinema: torna Asiatica con film da Turchia,Israele,Libano
Roma, da oggi e fino al 28 novembre al MAXXI
Sono soltanto alcuni dei Paesi protagonisti di questa sedicesima edizione di Asiatica, festival dedicato alla cinematografia dei Paesi asiatici che da oggi e fino al 28 novembre prossimo proporrà lungometraggi, documentari e corti da Paesi quali Indonesia, Filippine, Cina, Taiwan, India, Pakistan, Sri Lanka e Azerbaijan. Tanti i temi affrontati dai film in rassegna - ospitata al Maxxi - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma e diretta da Italo Spinelli-: dalla difficoltà di vivere l'ortodossia narrata dal regista israeliano Avishai Sivan, alla ricerca di una identità culturale e nel tentativo di creare una nuova identità come in Oblivion season'' del regista Abbas Rafei, dall'Iran. Dalla Turchia provengono due recentissime opere di giovani documentaristi, entrambi ospiti del festival: Sigh di Metin Kaya, sulla vita dei minatori fuorilegge e One Million Steps di Eva Stotz, storia di una danzatrice di strada a Istanbul che si unisce ai dimostranti di Gezi Park. Dal Libano, invece, arriva Waves 98 di Ely Dagher, un percorso di solitudine di un giovane disilluso tra le macerie di Beirut. Questa edizione di Asiatica, che il prossimo anno si svolgerà anche a Berlino, è stata realizzata in assenza totale di contributi pubblici, ma grazie alle donazioni del suo pubblico e dei suoi sostenitori. (ANSAmed).