Oggi a Roma vi è stata la firma di un accordo per lo scambio di studenti di dottorato e poi di docenti in campo archeologico, cui faranno seguito altre intese in campi scientifici, dalla medicina all'ingegneria, in particolare nei settori delle nanotecnologie dell'aerospazio.
A siglare l'accordo il rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio, e quello dell'università di Mahmoud Nili Ahmadabadi, in una sessione di studio sulla tradizione epigrafica tra Iran e Roma. "Abbiamo fatto seguito agli impegni presi con la missione della ministra Stefania Giannini a Teheran nel 2015", ha detto Gaudio, sottolineando come i rapporti tra università italiane ed iraniane non si siano mai interrotti nemmeno nei momenti più tesi delle relazioni internazionali. E rilevando come l'Iran conti 4,5 milioni di studenti universitari, contro l'1,7 dell'Italia.
Quello di oggi è il risultato di sette anni di relazioni accademiche con l'Iran "anche nelle fasi più muscolari della politiche delle grandi potenze", ha ribadito il pro-rettore della Sapienza Antonello Biagini, che anche quelle relazioni ha curato. Mentre il rettore dell'Università di Teheran ha sottolineato come l'accordo conduca anche ad un reciproco riconoscimento delle lauree conseguite nei due atenei.
Presente all'incontro anche Ettore Janulardo, referente del ministero degli Esteri per l'archeologia - ambito nel quale l'Italia conta attualmente otto missioni in Iran. (ANSAmed).