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Migranti: Cri, serve chiarezza su futuro presidio Tiburtina

85 gli ospiti. Coordinatore, serve tempo per pianificare futuro

14 febbraio, 13:47

(ANSAmed) - ROMA, 14 FEB - "Adesso siamo a febbraio e stiamo già chiedendo all'assessore Baldassarre per capire cosa succederà a giugno, quando scadrà la proroga del presidio". Queste le parole di Giorgio De Acutis, coordinatore del presidio umanitario della Croce Rossa a via del Frantoio a Roma, parlando del futuro della struttura.

"Alle amministrazioni - prosegue - chiediamo di metterci nella condizione di pianificare e programmare una buona accoglienza, che significa anche lavoro per il territorio. Per il resto, se la Giunta ha intenzione di chiudere l'accoglienza, ci regoleremo di conseguenza e torneremo a fare volontariato in strada, l'importante è avere un maggiore tempo per organizzarsi".

Ad oggi le persone ospitate nel presidio sono 85, di cui 10 donne e due bambini piccoli. Di queste persone 42 sono di nazionalità eritrea, gli altri sono palestinesi, cittadini del Ghana, Gambia, Etiopia ma anche 3 senzatetto italiani.

"Alcuni dei migranti presenti sono persone escluse dal circuito formale dei richiedenti asilo, altri sono stati identificati negli hotspot ma devono formalizzare la domanda di asilo. Poi ci sono persone che hanno ottenuto l'asilo e hanno un problema di integrazione: non avendo un reddito e un posto dove andare si rifugiano qui".

Rispetto a gennaio del 2016, molti meno ospiti sono giunti al presidio, 20 persone rispetto ai 240 dello scorso anno, ma i tempi di permanenza si sono allungati. "La situazione di emergenza dei migranti - spiega ancora De Acutis - si è trasferita da una questione umanitaria del transito a una criticità nell'accoglienza formale che è cresciuta a dismisura.

Mentre lo scorso anno le persone che arrivavano in Italia per buona parte transitavano, ora vanno accolti tutti, e quindi ci ritroviamo a fare un'accoglienza secondo noi improvvisata e inadeguata per le esigenze dei migranti e dei territori, come nel caso di agriturismi sperduti nel beneventano" commenta.

Tra le attività realizzate dal presidio per i migranti ci sono corsi di lingua italiana, inglese e tedesca, laboratori musicali ed espressivi, ed i migranti partecipano a progetti per la riqualificazione del territorio come le giornate del retake. "Il presidio umanitario ha l'ambizione di sentirsi parte della comunità, quindi fin da subito abbiamo mediato nelle proteste dei cittadini ed è partito un tavolo col municipio per la riqualificazione del quartiere. Abbiamo bisogno di tempo per sviluppare e implementare queste iniziative. Non so cosa succederà, sappiamo che il comune ha intenzione di ristrutturare il Ferrhotel di Tiburtina per creare un centro d'accoglienza ma è tutto da vedere, ci sono molti punti interrogativi" conclude.

(ANSAmed).

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