(ANSAmed) - ROMA, 17 FEB - La fotografia per far incontrare
culture e per conoscere il quartiere di San Lorenzo a Roma.
Questo è l'obiettivo della mostra "In cammino tra le botteghe di San Lorenzo", inaugurata questa sera al Civico Zero, centro diurno per minori nato da un progetto di Save the Children. La mostra, visitabile fino al 16 marzo, è il risultato dei lavori dei ragazzi che hanno partecipato in questi mesi al laboratorio fotografico tenuto al centro da Andrea Alessandrini e Mohamed Keita.
"Questo laboratorio è nato dal basso" spiega Valentina Aquilino, coordinatrice delle attività di Civico Zero. "Mohamed era uno dei tanti minori stranieri non accompagnati venuto da noi con problemi legati ai suoi documenti. Abbiamo pensato di affidargli una macchina fotografica per raccontare la sua vita, ed è diventata una passione. Ha frequentato una scuola e ora tiene lui il corso per gli altri ragazzi" racconta. Il progetto ha visto la partecipazione di 11 ragazzi che hanno visitato 19 botteghe dello storico quartiere di Roma. Sarti, orafi, librai, meccanici: un'occasione d'incontro e di conoscenza tra abitanti e ragazzi. "Per noi è importante lavorare all'inclusione sociale attraverso questi laboratori" sottolinea la coordinatrice. "In questo modo i ragazzi possono raccontare loro stessi, sperimentare cose nuove e avere occasioni d'incontro con l'esterno".(ANSAmed).
Questo è l'obiettivo della mostra "In cammino tra le botteghe di San Lorenzo", inaugurata questa sera al Civico Zero, centro diurno per minori nato da un progetto di Save the Children. La mostra, visitabile fino al 16 marzo, è il risultato dei lavori dei ragazzi che hanno partecipato in questi mesi al laboratorio fotografico tenuto al centro da Andrea Alessandrini e Mohamed Keita.
"Questo laboratorio è nato dal basso" spiega Valentina Aquilino, coordinatrice delle attività di Civico Zero. "Mohamed era uno dei tanti minori stranieri non accompagnati venuto da noi con problemi legati ai suoi documenti. Abbiamo pensato di affidargli una macchina fotografica per raccontare la sua vita, ed è diventata una passione. Ha frequentato una scuola e ora tiene lui il corso per gli altri ragazzi" racconta. Il progetto ha visto la partecipazione di 11 ragazzi che hanno visitato 19 botteghe dello storico quartiere di Roma. Sarti, orafi, librai, meccanici: un'occasione d'incontro e di conoscenza tra abitanti e ragazzi. "Per noi è importante lavorare all'inclusione sociale attraverso questi laboratori" sottolinea la coordinatrice. "In questo modo i ragazzi possono raccontare loro stessi, sperimentare cose nuove e avere occasioni d'incontro con l'esterno".(ANSAmed).
