(ANSAmed) - NAPOLI, 1 MAR - "Parliamo da anni con il Comune,
da quando c'è l'amministrazione de Magistris: c'è molta
disponibilità ad incontrare le associazioni che rappresentano
gli immigrati, e ora è arrivato il momento di formalizzare
questo e avere una rappresentanza riconosciuta, che comprenda
tutte le comunità, non solo alcuni gruppi". A parlare è Jomahe
Solis, arrivata a Napoli dall'Ecuador vent'anni fa e che farà
parte della Consulta degli Immigrati, un organo formalmente
istituito dal Comune di Napoli come soggetto politico che
propone idee e partecipa alla vita amministrativa della città.
Un'idea che Napoli ha portato avanti con pazienza da due anni,
da quando, ricorda l'assessore al welfare Roberta Gaeta, sono
stati istituiti "i tavoli tecnici tra cui quello
sull'immigrazione, coinvolgendo le comunità di immigrati che
vivono qui. Ora con questo organo parteciperanno in maniera
reale e concreta alle scelte per la città".
Alla consulta parteciperanno i rappresentanti delle diverse
comunità di stranieri che vivono a Napoli, e che provengono da
Marocco, Tunisia, Senegal, Cina, Ucraina, Sri Lanka, Russia. La
Consulta sarà il primo passo per un'ulteriore rappresentanza
politica che il Comune di Napoli sta preparando: il consigliere
comunale immigrato, che non avrà diritto di voto, ma parteciperà
alle sedute del parlamentino cittadino.
"Sono quasi commossa - spiega Tatiana Pompuleva, presidente
dell'associazione Bella Russia che riunisce tutti gli immigrati
a Napoli dai Paesi dell'ex Unione Sovietica -. Io sono
bielorussa, ma abbiamo iscritti da 15 Paesi. Oggi c'è questa
consulta e ce ne prendiamo un po' di merito, perché abbiamo
sempre chiesto di fare qualcosa per unire gli immigrati ed
essere protagonisti del nostro vivere a Napoli. Non vogliamo
solo le associazioni di italiani che fanno qualcosa per noi, ma
vogliamo impegnarci per noi stessi e per la città, così diamo il
nostro contributo".
Un contributo importante in un periodo in cui in Italia
soffia il vento dell'intolleranza e del razzismo. "Abbiamo
deciso di presentare l'istituzione della Consulta degli
immigrati prima del voto delle elezioni politiche per dare un
segnale alla politica nazionale. Napoli ancora una volta si
schiera per i diritti mentre molti altri scappano davanti a
diritti come lo Ius soli'', ha sottolineato il sindaco di
Napoli, Luigi de Magistris, che da sempre è schierato contro i
Centri di accoglienza straordinaria (Cas). "Servono invece - ha
aggiunto- politiche di integrazione. La ricchezza di Napoli è
stata da sempre la contaminazione di culture e religioni".
E se la città vuole davvero essere multiculturale deve
ascoltare anche le idee degli immigrati, idee che arriveranno da
questa consulta: "In un momento storico - spiega l'assessore
Gaeta - in cui si parla di violenza, odio, razzismo verso chi
viene percepito, erroneamente, come diverso e pericoloso. Io
vado sempre al porto quando ci sono sbarchi di immigrati e vi
assicuro che non sbarcano terroristi, ma persone disperate che
fuggono insieme ai loro figli rischiando la vita".
La Consulta si focalizzerà sull'accoglienza ma soprattutto
sulla vita quotidiana degli immigrati e sulle loro proposte per
rendere Napoli davvero multiculturale, perché gli immigrati a
Napoli "vogliono contribuire al cambiamento partecipando
attivamente alla vita della città", conclude Gaeta. (ANSAmed).