Una città, Tel Aviv, dai molti volti, nata da un progetto urbanistico di eccezionale portata a cui collaborarono più di 70 architetti e ingegneri tra gli anni '20 e '30 del Novecento.
Tra i nomi di spicco del Bauhaus, Patrick Geddes, Gropius, Le Corbusier e Erich Mendelsohn. Oltre 4 mila edifici, realizzati da architetti ebrei in fuga dal nazismo, che dal 2003 sono entrati a far parte del Patrimonio UNESCO. "Questa mostra è per noi un modo per far conoscere un Paese e la sua cultura, frutto di scambi e di apporti da tutto il mondo", spiega Eldad Golan, addetto culturale dell'Ambasciata di Israele in Italia e responsabile del programma per le celebrazioni dei 70 anni di Israele. "Questa esposizione - sottolinea - mette in rilievo lo stile inaspettatamente europeo" del centro storico della città", ispirato alla "scuola modernista. È una città che è stata concepita per essere moderna e contemporanea in una accezione vivacemente cosmopolita". La mostra verrà presentata alla stampa il 15 maggio alle 12.
(ANSAmed).