NAPOLI - Il desiderio di rinnovare l'arte contemporanea a Madrid negli anni del dopoguerra, tra le difficoltà imposte dalla dittatura franchista, è il comune denominatore della mostra "La poetica tra astrazione e figurazione" che si inaugura il 26 settembre alla Sala Dalì dell'Instituto Cervantes di Roma, dove resterà allestita fino al 12 gennaio. L'esposizione sbarca in Italia dopo l'esordio a Mosca dove ha registrato oltre ventiseimila visitatori, e getta un ampio sguardo sull'arte spagnola degli anni Cinquanta e Sessanta con una collettiva che comprende le opere di 18 artisti informali e realisti spagnoli, tra cui Antonio López, Amalia Avia, María Moreno, Manuel Millares, Juana Francés, Antonio Saura, Rafael Canogar, Manuel Rivera e Martín Chirino.
La mostra, a cura di María Toral, mostra 34 opere tra dipinti, rilievi, sculture e disegni, riunendo insieme due generazioni di artisti ispanici che hanno dedicato la loro vita all'arte d'avanguardia, in un contesto difficile caratterizzato dall'isolamento politico e culturale del Paese.
In particolare, sono esposti i lavori dei componenti dei due movimenti d'arte moderna più rappresentative di quegli anni: "El Paso" che ha sperimentato con l'arte informale e "Realistas de Madrid", orientati all'arte figurativa. Sebbene l'astrazione e la figurazione possono sembrare opposte, ci sono molti punti in comune e influenze simili tra i due gruppi, che vanno oltre la tecnica e il concetto. La collettiva, infatti, propone uno sguardo lucido verso una delle più grandi generazioni della modernità spagnola, focalizzandosi nello scenario madrileno e mettendo faccia a faccia il lavoro degli artisti dell'informale di El Paso (1957-1960) e quello di coloro che seguono il realismo quotidiano. A fare da ponte tra i due gruppi evocati nella mostra è l'arte informale di Lucio Muñoz.
Al vernissage della mostra interverranno tra gli altri l'artista Rafael Canogar, il direttore dell'Instituto Cervantes di Roma, Juan Carlos Reche e l'ambasciatore di Spagna in Italia, Alfonso María Dastis Quecedo.