(ANSAmed) - ROMA, 23 LUG - Nuova, eccezionale scoperta dagli
scavi archeologici di Vulci, una delle maggiori metropoli
dell'Etruria meridionale in provincia di Viterbo, quella di una
statua raffigurante un leone alato. La splendida scultura
etrusca è scolpita sapientemente nel nenfro, la grigia pietra
vulcanica locale, ed è stata rinvenuta nella Necropoli
dell'Osteria, una vasta area cimiteriale a nordovest del pianoro
urbano, nota per aver restituito numerose ed importanti
testimonianze funerarie come la Tomba della Sfinge e quella
delle Mani d'Argento.
"Il leone alato è una raffinata testimonianza - spiega il
direttore scientifico di Fondazione Vulci, Carlo Casi - di
quella che fu una tradizione propria della produzione artistica
vulcente del VI secolo a.C. In questo periodo botteghe vulcenti
scolpirono sfingi, leoni, pantere, arieti, centauri e mostri
marini, vigili guardiani della quiete eterna dei morti. Ma già
intorno al 520 a.C. la produzione di queste statue venne a
cessare, forse nel tentativo di porre un limite alle
ostentazioni di lusso ormai ritenute inopportune."
La raffigurazione dei grandi felini attraversa la storia
dell'uomo mantenendo intatta la sua simbologia di forza, potenza
e regalità. Spariti in tempi antichissimi dalla fauna italiana
compaiono nel mondo antico e tra gli Etruschi grazie alla
circolazione di beni e di idee che caratterizza i primi secoli
del primo millennio a.C. Secondo la tradizione orientale, oltre
ad essere rappresentati in maniera naturalistica, i grandi
felini possono assumere caratteri fantastici, spesso alati, o
con caratteri compositi, ad esempio con testa umana. Ma al di là
del linguaggio figurativo usato, le sculture di pantere e leoni
non sono semplici decorazioni ma si inseriscono nella ritualità
e nella mitografia del mondo antico, come nella tradizione dei
leoni a guardia delle porte, sia quelle concrete delle città,
sia quelle spirituali del mondo dei morti.
Gli scavi, condotti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle
Arti e Paesaggio per l'area metropolitana di Roma, la provincia
di Viterbo e l'Etruria meridionale insieme alla Fondazione Vulci
e con la collaborazione del Comune di Montalto di Castro,
continueranno per tutto il 2019. (ANSAmed).