Le adesioni sono state così numerose da costringere l'organizzazione a non accettarne altre per problemi logistici legati agli spazi del Pitigliani dedicati all'iniziativa.
"Siamo felici di così tanta partecipazione che arriva durante la decima edizione della Settimana internazionale del dialogo interreligioso istituita dall'Onu nel 2010", ha detto Maria Angela Falà, presidente del Tavolo interreligioso di Roma.
"Nostro impegno dal 1998 è favorire il confronto più ampio e costante tra le persone appartenenti alle diverse fedi, promuovendo il rapporto continuo con le istituzioni e i media per garantire un'informazione corretta ed evitare così la nascita di pregiudizi o fraintendimenti sulle varie religioni", ha sottolineato ancora. Strumenti per abbattere la diffidenza e incoraggiare la vicinanza tra diverse culture sono sicuramente l'arte, la musica e, appunto, la gastronomia.
Mani abituate a preghiere differenti si sono così ritrovate insieme nella lavorazione del pane yemenita, indiano, marocchino e della challah, la tradizionale treccia mangiata durante lo Shabbat, il giorno di festa degli ebrei. Curiosità, domande e consigli fino alla cottura per un assaggio collettivo e, per chi doveva rientrare, impasti da mettere nel proprio forno una volta a casa. E così la challah è finita sulla tavola di musulmani o induisti e il pane yemenita, marocchino o indiano è stato cibo insolito per ebrei, in uno scambio più che mai all'insegna della condivisione. (ANSAmed).