L'impianto di desalinizzazione fornirà acqua potabile a due milioni di cittadini palestinesi, assicurando una soluzione sostenibile per la cronica scarsità d'acqua nella Striscia di Gaza, dove oltre il 95% dell'acqua non è potabile a causa dell'inquinamento idrico.
"Questo progetto - ha sottolineato Kamel - è stato il primo ad essere sostenuto dall'UpM e il sostegno spagnolo ci porta a fare un passo avanti per renderlo concreto, migliorando le condizioni di vita nella Striscia e rimuovendo gli ostacoli allo sviluppo economico e alla creazione di posti di lavoro".
L'impianto darà la più grande infrastruttura mai costruita nella Striscia di Gaza e consiste di tre progetti integrati: l'impianto di desalinizzazione dell'acqua marina per osmosi inversa da 55 milioni di metri cubi d'acqua, un sistema di trasferimento nord-sud e un impianto di energia solare associato alla struttura. Il progetto è ora pronto per la realizzazione e il contratto di appalto sarà assegnato quest'anno. "Il governo palestinese - ha detto Ghunaim - è determinato a realizzare questo impianto vitale, grazie allo straordinario sostegno dell'UpM e del governo spagnolo, per fornire servizi essenziali e speranza ai cittadini".
La disponibilità di acqua nella Striscia di Gaza, una delle aree più densamente popolate del mondo, è tra le più basse a livello globale. Attualmente circa due milioni di palestinesi possono contare solo sulle falde acquifere costiere che sono inadeguate sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.
Solo il 3% di queste acque, infatti, soddisfa gli standard di qualità dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.(ANSAmed).
(ANSA).