- "Le domande di asilo infondate" dai cinque Paesi dei Balcani occidentali (Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia) e Georgia, Moldavia e Ucraina sono "complessivamente diminuite" ma "la migrazione irregolare" da questi Paesi "è aumentata" e "rimane fonte di preoccupazione, in particolare nei casi di Albania e Georgia". Lo scrive la Commissione Ue nel suo rapporto annuale sulla liberalizzazione dei visti. Nella sua valutazione, Bruxelles conferma che i partner "continuano a soddisfare i requisiti" richiesti dall'Ue per godere dei viaggi senza visto, ma chiede "ulteriori sforzi per affrontare i problemi di sicurezza" e "criminalità".
Migliorare le capacità di accoglienza In particolare, nel rapporto si fa riferimento alla necessità di una migliore capacità di accoglienza per i migranti in Bosnia-Erzegovina, una lotta più efficace al traffico di armi, droga e tabacco in tutta la regione, così come alla corruzione e alle frodi bancarie in Moldavia e Ucraina. La Commissione Ue auspica inoltre la rapida finalizzazione degli accordi di cooperazione tra i Balcani e Frontex, già firmati da tutti i governi balcanici ma avviati solo da Albania e Montenegro.
Udine, 'rotta balcanica, governo si impegni' "Udine non è più disposta ad accogliere le migliaia di persone che entrano illegalmente nel nostro Paese a causa di scelte politiche di questo Governo. Abbiamo intenzione di scrivere al Viminale (ministero dell'Interno) e, se non avremo garanzie su un impegno concreto, siamo pronti a mobilitare i cittadini per chiedere ciò che ci spetta di diritto, ovvero un presidio costante dei nostri valichi dal parte delle Forze dell'Ordine e dell'Esercito". Lo ha dichiarato il Sindaco di Udine Pietro Fontanini dopo che venerdì scorso gli agenti della Polizia di Stato di Udine hanno identificato in viale Palmanova decine di giovani uomini provenienti dalla rotta balcanica ed entrati illegalmente in Italia. "I Comuni vicini al confine di Stato - ha proseguito Fontanini - non possono farsi carico da soli della fortissima pressione che giunge ancora una volta dalla cosiddetta rotta balcanica. E invece siamo costretti ad affidarci alle già scarse risorse che ci vengono concesse e alle ridotte competenze in materia di sicurezza". Anche l'Assessore alla sicurezza Alessandro Ciani ha commentato l'accaduto. "La cosa veramente grave - ha detto - è che questo Governo PD-5Stelle ha deciso di abbandonare completamente le realtà locali di confine che ogni giorno si trovano a fare i conti con dinamiche geopolitiche che sono sì di portata storica ma che come politica, a tutti i livelli istituzionali, abbiamo il dovere di governare, gestire e, se serve, ostacolare". (ANSA).