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Fu terrorismo, 24 anni all'autista del bus dirottato

Corte accoglie richiesta pm. Famiglie studenti, ora dimenticare

16 luglio, 12:02

(ANSAmed) - ROMA, 16 LUG - Corte accoglie richiesta pm.

Famiglie studenti, 'ora dimenticare' Fu un attentato terrorista il dirottamento, lo scorso anno, di un autobus con a bordo 50 ragazzini di Crema, in gita scolastica con due insegnanti e una bidella, tutti messi in salvo dai carabinieri che fermarono l'uomo nella sua folle corsa a San Donato Milanese. E' quanto stabilisce la sentenza con cui mercoledì la Corte d'Assise di Milano ha condannato a 24 anni di carcere Ousseynou Sy, all'epoca autista di pullman di professione. L'azione è stata dettata da ragioni politiche che rimangono sullo sfondo, cioè la protesta per "i morti nel Mediterraneo" e contro la politica migratoria dell'allora ministro degli Interni, Matteo Salvini, e che ha portato addirittura anche la Corte a un'ulteriore ritocco delle accuse contestate. I giudici hanno riqualificato l'ipotesi di strage aggravata dal terrorismo, un reato contro l'ordine pubblico, in attentato con finalità di terrorismo, reato contro lo Stato, lasciando così vivere del capo di imputazione originario solo le ipotesi di lesioni e resistenza.

Le ragioni della condanna La Corte, presieduta da Ilio Mannucci Pacini, ha condiviso la ricostruzione dell'accusa. I pm Luca Poniz e Alberto Nobili, responsabile dell'antiterrorismo milanese, nelle ultime udienze avevano infatti riformulato le imputazioni, da semplice sequestro a sequestro con finalità terroristiche. L'uomo di 47 anni di origine senegalese con la cittadinanza italiana da 15 anni, con la sua azione avrebbe cercato di "intimidire la popolazione", "l'opinione pubblica", le istituzioni, il governo e "cagionato pericolo per la pubblica incolumità". Sy, assieme alla società per cui lavorava, Autoguidovie, e il Ministero dell'Istruzione, sono stati condannati a risarcire in un giudizio civile gli alunni delle scuole medie e le loro famiglie. Per ora è stata fissata una provvisionale che ammonta in totale a quasi 2 milioni e dovrà essere versata a seconda dei casi o solo dall'imputato, o da lui in solido con la ditta di trasporti o da lui con l'azienda e il Miur. La sentenza prevede anche l'interdizione perpetua dell'uomo, che ha ascoltato in silenzio la lettura del dispositivo nella gabbia nell'aula bunker, dopo 4 ore di camera di consiglio.

Le reazioni alla sentenza Soddisfatti per la sentenza i genitori dei ragazzi e i loro legali. "Ci siamo affidati alla Corte" che ha deciso con "equilibrio" rispetto alla gravità dei fatti, commenta una mamma. "Anche per i nostri figli è un insegnamento e li farà sentire vicini alle istituzioni. Il risarcimento non ci interessava", aggiunge un'altra. "Rimane il danno psicologico dei ragazzi - sottolinea un padre - e cerchiamo di venirne fuori piano piano. L'imputato non si è reso conto del fatto grave che ha commesso. Pensa solo alle vittime nel Mediterraneo ma rischiava di fare una strage di ragazzini". Gli studenti sequestrati stanno reagendo col supporto di psicologi nel tentativo di "dimenticare questa terribile vicenda". Come Rami, tra i primi a dare l'allarme insieme ad Adam e per questo motivo premiati con la cittadinanza italiana: è in Egitto, dai parenti, per "distrarsi un po'", riferiscono in Aula dopo la sentenza. "A nostro avviso non ci sono né la strage né il terrorismo", sostiene l'avvocato Giovanni Garbagnati, che annuncia l'intenzione di fare ricorso contro la sentenza. Dalla politica la soddisfazione per la condanna, intanto, è unanime. "Spero non esca più di galera", commenta il leader della Lega Matteo Salvini, mentre per il governatore della Lombardia Attilio Fontana si è trattato di una "condanna esemplare per il colpevole di una vicenda che ha scosso la Lombardia e tutto il Paese". "Oggi (mercoledì) è la vittoria dello Stato di diritto", conclude il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi.

(Un momento del processo a carico di Ousseynou Sy. Photo: ANSA/MAURIZIO MAULE/FOTOGRAMMA) (ANSA).

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