Per 10 giorni gli artisti si esibiranno nei palazzi storici, nei musei e nelle piazze del centro di Genova con molte prime nazionali, tesa a mandare un messaggio di solidarietà e armonia tra i popoli, attraverso la promozione di diverse identità culturali associate ai credi religiosi. In scena musiche e danze legate alle principali dottrine religiose - dal cristianesimo all'ebraismo e all'islamismo, dallo shintoismo al buddhismo, dal confucianesimo sino ad arrivare all'animismo e allo shamanismo - per approfondire il rapporto inscindibile che lega la musica alla spiritualità. "Con la scelta di un tema complesso e universale come il rapporto tra le religioni - racconta Davide Ferrari, direttore artistico e organizzativo - la 24ma edizione del Festival Musicale del Mediterraneo intende proporsi come un'occasione di riflessione e possibilità d'incontro e rispetto tra culture e popoli differenti. E' un'edizione particolarmente importante, in un momento storico dove cresce e si espande l'intolleranza per le diversità. Abbiamo puntato su artisti poco noti al grande pubblico, ma di grande qualità e spessore internazionale, con esibizioni originali e prime assolute". Il Festival si aprirà giovedì 25 giugno alle 21 a Palazzo Tursi, con una delle rarissime esibizioni dei Pigmei Ndima, un gruppo di cantanti, musicisti e danzatori la cui tecnica di "Canto polifonico" è stata definita dall'Unesco uno dei Tesori Culturali Intangibili dell'Umanità. Tra gli appuntamenti di maggior rilievo: venerdì 26 giugno il duo di musiciste israeliane Rali Margalit & Sivan Yonna; martedì 30 il coro Arkansé, in grado di fondere in un unico linguaggio le diverse tradizioni musicali dell'Europa cristiana; il 3 luglio lo spettacolo dei Monaci tibetani di Tashi Lhunpo. A chiusura, sabato 4 luglio, un appuntamento con l'affascinante danza circolare praticata da Indira Mellou & Galata Mevlevi, ensemble derviscia tutta al femminile, per la prima volta in Italia. (ANSAmed).
Musica: artisti da tutto il mondo per Festival Mediterraneo
A Genova religioni in armonia attraverso musiche e danze
Per 10 giorni gli artisti si esibiranno nei palazzi storici, nei musei e nelle piazze del centro di Genova con molte prime nazionali, tesa a mandare un messaggio di solidarietà e armonia tra i popoli, attraverso la promozione di diverse identità culturali associate ai credi religiosi. In scena musiche e danze legate alle principali dottrine religiose - dal cristianesimo all'ebraismo e all'islamismo, dallo shintoismo al buddhismo, dal confucianesimo sino ad arrivare all'animismo e allo shamanismo - per approfondire il rapporto inscindibile che lega la musica alla spiritualità. "Con la scelta di un tema complesso e universale come il rapporto tra le religioni - racconta Davide Ferrari, direttore artistico e organizzativo - la 24ma edizione del Festival Musicale del Mediterraneo intende proporsi come un'occasione di riflessione e possibilità d'incontro e rispetto tra culture e popoli differenti. E' un'edizione particolarmente importante, in un momento storico dove cresce e si espande l'intolleranza per le diversità. Abbiamo puntato su artisti poco noti al grande pubblico, ma di grande qualità e spessore internazionale, con esibizioni originali e prime assolute". Il Festival si aprirà giovedì 25 giugno alle 21 a Palazzo Tursi, con una delle rarissime esibizioni dei Pigmei Ndima, un gruppo di cantanti, musicisti e danzatori la cui tecnica di "Canto polifonico" è stata definita dall'Unesco uno dei Tesori Culturali Intangibili dell'Umanità. Tra gli appuntamenti di maggior rilievo: venerdì 26 giugno il duo di musiciste israeliane Rali Margalit & Sivan Yonna; martedì 30 il coro Arkansé, in grado di fondere in un unico linguaggio le diverse tradizioni musicali dell'Europa cristiana; il 3 luglio lo spettacolo dei Monaci tibetani di Tashi Lhunpo. A chiusura, sabato 4 luglio, un appuntamento con l'affascinante danza circolare praticata da Indira Mellou & Galata Mevlevi, ensemble derviscia tutta al femminile, per la prima volta in Italia. (ANSAmed).