Graff è stato raggiunto da diverse coltellate alla schiena, alla gola e al volto. E' il genero di un rabbino di origine afghana, Hetzkia Levi, e attorno alle 20 stava tornando a casa in via San Gimignano (una delle strade della zona ebraica) quando è stato inseguito e raggiunto alle spalle dall'aggressore. Graff indossava la kippah, era "riconoscibile", e questo aumenta la preoccupazione della comunità ebraica che dai primi minuti ha ripetuto che l'aggressore è di origine araba. Secondo quanto raccolto dalla polizia, l'aggressore ha mostrato il volto durante la breve colluttazione che ha avuto con la vittima, rivelando una carnagione chiara e capelli biondi. Qualche speranza arriva da una telecamera che potrebbe aver ripreso la scena e il momento della fuga. Da chiarire, inoltre, se l'aggressore aveva dei complici che lo attendevano per scappare.
Dopo l'accoltellamento, è stata immediatamente intensificata la vigilanza agli obiettivi sensibili. E' proprio la location ad aumentare la preoccupazione della comunità, che teme possa trattarsi di un'azione ben studiata e con un chiaro significato politico. "Abbiamo il timore che sia un episodio simile a quelli avvenuti a Parigi, con i 'cani sciolti' che emulano quanto avviene in Medioriente" ha commentato Ruggero Gabbai, consigliere comunale Pd e membro della comunità ebraica. "La reazione a caldo è difficile, certamente siamo molto spaventati", prosegue a distanza Walker Meghnagi, ex presidente della comunità di Milano. "Un'aggressione così non ce la saremmo mai aspettata, siamo molto scossi tutti. L'agguato deve essere stato organizzato con cura perché è avvenuto a cento metri dal ristorante pizzeria kosher dove vanno a mangiare i ragazzini a pranzo. Comunque abbiamo un dialogo continuo delle forze dell'ordine, ci aiutano con la difesa dei luoghi ebraici. Ma è la politica a dover prendere una posizione chiara. La Mogherini si interessa all'etichettatura dei prodotti provenienti dalle colonie invece di pensare a cose più importanti. Questo porta a irrigidire le posizioni, e a spingere queste persone che vogliono emulare ciò che succede in Israele". "È l'episodio più grave che si sia mai verificato a Milano", ha commentato il co-presidente della Comunità ebraica di Milano, Raffaele Besso. "Dobbiamo costatare che l'appello dell'Isis di colpire gli ebrei ovunque si trovino purtroppo sta facendo proseliti" ha aggiunto la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello. Gattegna (Ucei), non ci faremo intimidire - "Noi andremo avanti, senza farci intimidire": così il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei) Renzo Gattegna commenta l'aggressione antisemita avventa ieri sera all'uscita di un ristorante kosher di Milano. L'esponente ebraico chiede anche un rafforzamento delle "misure di sicurezza", nonostante l'impegno già "straordinario" delle forze dell'ordine. "Una decisione inevitabile - spiega Gattegna - alla luce di quanto accaduto ieri". (ANSAmed).