Tra le opere in concorso spiccano, per il legame con l'are amediterranea, "Dustur", di Marco Santarelli, in cui, nella biblioteca del carcere di Bologna, un gruppo di detenuti mussulmani partecipa a un corso organizzato da insegnanti e volontari sulla Costituzione italiana. "Ihsane e il paese di papà", di Nicoletta Manzini, narra invece di Ihsane, una ventiduenne nata in Marocco e cresciuta in Italia, che fa da ponte tra due culture. Insegna infatti cultura islamica ai bambini della comunità araba nati in Italia, porta il velo e canta musica rap. "Loro di Napoli", di Pierfrancesco Li Donni, racconta invece la storia (vera) dell'Afro-Napoli United, una squadra di calcio composta da migranti e da napoletani che dai campetti di periferia arriva a debuttare in un campionato ufficiale. "Monte Gourougou", di Bruno Rocchi, descrive invece l'attesa di centinaia di migranti sub-sahariani che vivono in condizioni disumane nei pressi della città di Melilla, enclave spagnola in territorio marocchino, in attesa di un permesso per l'Europa.
Cinema: a Festival Milano 12 film narrano diversità culture
In anteprima mondiale "My name is Adil", del regista Adil Azzab
Tra le opere in concorso spiccano, per il legame con l'are amediterranea, "Dustur", di Marco Santarelli, in cui, nella biblioteca del carcere di Bologna, un gruppo di detenuti mussulmani partecipa a un corso organizzato da insegnanti e volontari sulla Costituzione italiana. "Ihsane e il paese di papà", di Nicoletta Manzini, narra invece di Ihsane, una ventiduenne nata in Marocco e cresciuta in Italia, che fa da ponte tra due culture. Insegna infatti cultura islamica ai bambini della comunità araba nati in Italia, porta il velo e canta musica rap. "Loro di Napoli", di Pierfrancesco Li Donni, racconta invece la storia (vera) dell'Afro-Napoli United, una squadra di calcio composta da migranti e da napoletani che dai campetti di periferia arriva a debuttare in un campionato ufficiale. "Monte Gourougou", di Bruno Rocchi, descrive invece l'attesa di centinaia di migranti sub-sahariani che vivono in condizioni disumane nei pressi della città di Melilla, enclave spagnola in territorio marocchino, in attesa di un permesso per l'Europa.