Lo ha reso noto il portavoce del polo giudiziario per la lotta al terrorismo di Tunisi, Sofiene Selliti, precisando che il pubblico ministero ha adottato questa decisione poiché Dhiab ha prestato giuramento all'Isis. Il tunisino, secondo il Viminale, era collegato a un foreign fighter marocchino, già domiciliato nel milanese, con il quale era in contatto tramite social network.
Rientrato in Italia il 15 agosto scorso, dopo un prolungato periodo in Tunisia, Nasreddine aveva manifestato chiari indicatori di radicalizzazione. Le attività investigative, operate anche con la collaborazione internazionale e dei servizi di intelligence - si legge in una nota del ministero dell'Interno - hanno evidenziato che a metà novembre 2016 aveva ricevuto indicazioni, da persona a lui nota, di compiere attentati in Italia simili a quelli compiuti in Francia e in Belgio, per ritorsione contro le operazioni dell'Italia in Libia". Sempre secondo il ministero dell'Interno, il tunisino espulso aveva manifestato l'intenzione di lasciare l'Italia quanto prima per unirsi allo stato islamico. (ANSAmed)