(ANSAmed) - ROMA, 28 DIC - Il tribunale civile di Milano
ha stabilito che il rischio Covid-19 nel proprio Paese di
origine può essere considerato un motivo per concedere in Italia
la protezione umanitaria ai migranti che non hanno diritto alla
protezione internazionale o sussidiaria. Lo riporta il Corriere
della Sera, che cita una serie di ordinanze depositate la scorsa
settimana. Secondo quanto riferito, la decisione di concedere
la protezione umanitaria non sarà automatica, ma prevede una
valutazione sulla base del caso individuale, qualora il
coronavirus appaia un rischio di ulteriore aggravamento di una
situazione di vulnerabilità in termini di mancanza di risorse
sanitarie e alimentari nel Paese di origine, e valutando le
conseguenze sociali ed economiche provocate dalla pandemia. Il
quotidiano italiano spiega che le decisioni riguardano ricorsi
presentati prima del decreto Salvini del 2018 ora modificato, in
merito alle storie di migranti di diversi Paesi asiatici e
africani, per le quali il tribunale non ha concesso diritto di
asilo. Tuttavia, volendo valutare anche il fattore pandemia, i
giudici hanno ritenuto che il vissuto di quei migranti sia
motivo di protezione umanitaria se combinato al rischio che
affronterebbero per le difficoltà provocate dall'emergenza di
Covid-19 nel loro Paese di origine, come ad esempio la mancanza
di posti letto di terapia intensiva e di ventilatori meccanici,
o la scarsa presenza di personale sanitario. (ANSA).