"La Commissione europea ha fornito la cornice della strategia, ma non sono previste nuove istituzioni o fondi: spetta ai Paesi e alle regioni interessate farla funzionare" spiega Cocco. Le risorse a cui fare riferimento "sono soprattutto - prosegue il coordinatore di AdriGov - fondi strutturali europei dei singoli Stati, poi quelli della cooperazione territoriale e in parte i fondi di pre-adesione dei Paesi extra Ue".
Prima dell'avvio ufficiale della strategia, prevista con l'adozione al vertice Ue di ottobre, "dobbiamo capire se e come sarà possibile sostenersi anche con programmi Ue che spaziano dalla ricerca e innovazione alla cultura, ai trasporti, all'ambiente, come Horizon 2020, Cosme, Creative Europe, Citenzens for Europe, Connecting Europe e Life". Un altro nodo da chiarire prima di ottobre "sarà la governance" della strategia, che finora a livello Ue vede in prima fila i singoli Paesi, con l'Italia alla guida del pilastro del piano d'azione su infrastrutture e trasporti.
Perché il piano d'azione abbia successo "bisogna capire come gli enti territoriali, che hanno svolto finora sul campo le attività di cooperazione, possano avere un ruolo - afferma Cocco - e si superino le disomogeneità a livello amministrativo".
(ANSAmed).