"Il Muro occidentale, Kotel in ebraico, conosciuto come il Muro del pianto, è uno dei luoghi più sacri e importanti di Gerusalemme e di Israele. Lì gli ebrei si recano per pregare, per esprimere i loro desideri e i loro pensieri più intimi. E' lì - spiegano gli organizzatori della mostra, che resterà aperta fino al 14 dicembre - che la parola diviene soglia, luogo di incontro tra fisico e spirituale, tra umano e divino". La forza spirituale e mistica del Muro viene espressa attraverso le sculture di Andrea Socrati in terracotta e gesso e una serie di termografie a rilievo; una seconda serie di termografie e installazioni rievoca il fantastico e visionario mondo di Marc Chagall. Quattro artisti di Gerusalemme 'interpretano' la terra, i suoni, gli umori di Israele, con quattro opere: Chana Cromer con The Distaff Side, ispirato a "La donna di carattere" dal Libro dei Proverbi, in tema con la XV edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica; Ruth Schreiber con Love letters, lettere in porcellana ispirate alle lettere lasciate nelle fenditure del Muro; Andi Arnovitz con Construct/Destruct, che attraverso mattoni serigrafati ricorda il Tempio di Salomone; Neta Elkayan, artista tra musica e arti figurative, con un audio dal titolo Abuhatzeira, dedicato al rabbino El Yaakov Abuhatzeira.
(ANSAmed).