L'accordo triennale non avrà alcun costo per la Regione, hanno precisato oggi Gianluca Carrabs (amministratore unico di Svim), Sandro Fratini (presidente della Delta Center, originario di Senigallia e residente da 18 anni in Tunisia), e Riccardo Strano, dirigente del servizio regionale internazionalizzazione.
La Delta Center metterà a disposizione delle imprese marchigiane a Tunisi uffici, personale, servizi, fornendo informazioni su eventi, bandi, opportunità, leggi, dogane. Svilupperà contatti istituzionali e promozionali per la Svim in Nord Africa. Svim garantirà la disponibilità della sede di Ancona per accogliere imprese e operatori tunisini interessati al mercato marchigiano.
"Riprendiamo ciò che si è interrotto dopo la Primavera araba - ha spiegato Carrabs -. Diversi imprenditori hanno chiesto di avere un punto di riferimento con le istituzioni tunisine e di altri Paesi del Nord Africa che è un mercato di riferimento molto interessante". In Tunisia le Marche esportano soprattutto prodotti agroalimentari (15 milioni di euro; +6% nel 2016) ed elettrici (26 milioni di euro; -8%). Mentre in Libia, ha sottolineato Fratini, nel marzo prossimo vi saranno elezioni per un governo d'unità nazionale con conseguenti opportunità per una ripresa soprattutto dell'edilizia: "c'è tanto da costruire e contratti d'appalto si stanno già stipulando". "L'Africa - ha osservato Strano - non è un continente primario per l'export marchigiano ma è un mercato che aumenterà in misura esponenziale anche con la crescita della middle class. Il protocollo fornisce una buona opportunità a costo zero, con la Tunisia come porta d'ingresso significativa per il mercato nordafricano".
Fratini ha rassicurato anche sul "grado elevato di sicurezza" che offre la Tunisia. Le sommosse della Primavera araba e i recenti attentati terroristici, ha spiegato, hanno toccato solo il settore turistico, senza intaccare quello industriale. Ma in Tunisia come negli altri Paesi nordafricani, ha rimarcato, "non dobbiamo andare in ordine sparso e con singole imprese ma insieme" per essere più competitivi. Il sogno è creare un "distretto industriale" come hanno fatto i francesi. (ANSA).