Le indagini nei confronti del 28enne espulso erano iniziate lo scorso ottobre, quando, al termine di una funzione religiosa in una moschea di Torino, si era avvicinato all'Imam esaltando l'azione terroristica dell'attentatore parigino responsabile della decapitazione del professor Samuel Paty, rimproverando il predicatore per aver stigmatizzato l'azione criminale.
Positivo al Covid, l'uomo ha anche minacciato di tagliare la gola ai sanitari del centro d'accoglienza straordinario in cui è stato curato. Associato al Centro di Permanenza per il Rimpatrio, per gli investigatori ha subito evidenziato una particolare inclinazione alla violenza, affermando davanti agli agenti di polizia di volersi "far esplodere" e di voler andare a combattere la Jihad "o qui o in Siria".
. Il tunisino è accusato anche di avere istigato alla rivolta alcuni connazionali e di aver partecipato al danneggiamento di alcuni moduli abitativi, a seguito dei quali era stato arrestato e condannato alla pena di 2 mesi e 20 giorni di reclusione.
(ANSAmed).