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Lecce, al via Sabir: Mediterraneo tra sfide e opportunità

In tre giorni oltre 80 incontri 'per ritrovare lingua comune'

16 maggio, 15:49

(ANSAmed) - LECCE, 16 MAG - Da un lato il focus sui porti chiusi e gli spazi negati, dall'altro l'esigenza di una società civile che sappia fare rete e resistenza. Sabir, il festival delle culture mediterranee, al via da oggi a Lecce, propone fino al 19 maggio convegni e discussioni, laboratori e musica. In più di 80 incontri questa quinta edizione punta dritto al centro del dibattito. "Sabir era la lingua franca dei marinai, quindi rappresentava uno spazio comune di connessione, - dice Filippo Miraglia dell'Arci - il festival è questo: un'alleanza civica per ricostruire un linguaggio comune delle comunità che si affacciano sul mediterraneo". Per la CGIL interviene Susanna Camusso: "Viviamo un periodo difficile, dove si chiudono porti alle persone disperate e si vorrebbero aprire alle navi cariche di armi, questo non è il Mediterraneo che vogliamo". Organizzato da Arci, CGIL, Caritas e Acli e con la collaborazione di A buon diritto, Asgi, Carta di Roma e Università del Salento, Sabir organizza le discussioni e i momenti d'arte nelle piazze barocche e nei palazzi antichi della città. Il festival si avvale patrocini della Regione Puglia, Comune e provincia di Lecce, ANCI e Rai. Il saluto dell'Arcivescovo di Lecce, Michele Seccia, punta sulla solidarietà: "La realtà di Lecce nell'accoglienza è esemplare. L'apertura è un dato positivo di questa comunità di cui prendere esempio". "Il Mediterraneo ormai è un muro, uno spazio di negazione dei diritti - dice Oliviero Forti della Caritas - abbiamo molto lavoro da fare". Luigi Manconi, presidente di A buon diritto, lancia la sfida: "Serve una vera resistenza della società civile, libera dalla retorica. Dobbiamo essere consapevoli che sarà un percorso lungo, dove saranno i gesti delle persone a fare le differenza". Il programma completo è su https://www.festivalsabir.it/ (ANSAmed)
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