(ANSAmed) - BRUXELLES, 02 SET - Valorizzare all'insegna del
turismo sostenibile la rete dei fari nell'area del Mediterraneo,
che si stima siano 57 solo in Sardegna, fra attivi e dismessi. A
lanciare la sfida è il progetto europeo MED-PHARES, guidato
dalla Conservatoria delle coste della Regione Sardegna, che
nell'isola vede tre siti apripista: faro e stazione semaforica
di Sant'Elia, a Cagliari, faro di Mangiabarche e stazione
semaforica di Capo Sperone sull'isola di Sant'Antioco, faro e
stazione semaforica di Punta Scorno sull'isola dell'Asinara. Nel
complesso il progetto Ue prevede un'analisi tecnica e la
realizzazione di un piano di gestione e valorizzazione di nove
siti pilota fra Italia, Francia, Libano e Tunisia, basata su
storia, architettura, stato di conservazione, caratteristiche
geologiche e geotecniche, contesto socio-economico e culturale.
La promozione include anche la creazione di app per gli
smartphones e un e-book.
Non solo, MED-PHARES si occuperà anche del censimento di
tutti i fari ed edifici costieri addetti alla segnalazione
marittima anche di Basilicata, Calabria, Campania, Lazio,
Liguria, Puglia, Sicilia e Toscana. Il progetto europeo, in
collaborazione con partner francesi, libanesi e tunisini, amplia
su scala internazionale il programma integrato di valorizzazione
del patrimonio marittimo-costiero della Regione Sardegna
elaborato dalla Conservatoria delle coste e che riguarda
quindici aree di conservazione costiera di proprietà regionale.
Il budget totale di MED-PHARES, che terminerà a dicembre 2015,
ammonta a quasi due milioni di euro, di cui l'89% (1.770.460) di
fondi europei della cooperazione con i Paesi partner del Sud
(Enpi). (ANSAmed)