Il Comitato 3 ottobre chiede inoltre che non si ripeta quello che è accaduto lo scorso anno, subito dopo il naufragio, quando le autorità del regime dal quale fuggivano sono state invitate ad assistere alla cerimonia funebre. "Abbiamo il dovere di proteggere le persone che tornano in Italia per celebrare la tragedia del 3 ottobre - si legge in una nota diffusa dal Comitato - ma anche per cercare di capire dove piangere i loro cari e i loro compagni di viaggio, morti nel naufragio e sepolti nei cimiteri dell'agrigentino senza un nome, senza che venissero identificati".
Il Comitato 3 ottobre accompagnerà i rifugiati nel loro viaggio di ritorno a Lampedusa e nella tappa per la prima intervista propedeutica al riconoscimento delle salme attraverso il test del Dna, obiettivo che il Comitato ha perseguito sin dall'inizio della sua attività.(ANSAmed).