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Forum donne marocchine a Palermo, le sfide da affrontare

Cambia migrazione femminile in Italia,oggi risorsa intellettuale

23 ottobre, 17:26

(ANSAmed) - PALERMO, 23 OTT - Se fino agli anni '90 la donna marocchina arrivava in Italia per ricongiungersi al coniuge e per trovare lavoro come colf o badante, negli ultimi anni gli scenari sono mutati. Questa donna, infatti, oltre ad essere garanzia di stabilità, è diventata una risorsa intellettuale. Si è laureata, parla le lingue straniere ed è matura per ricoprire ruoli dirigenziali. Se n'è parlato, oggi, a palazzo dei Normanni, nell'ambito della terza edizione di 'Fo.do.mi' , il Forum delle donne marocchine in Italia, che si è svolto a Palermo, organizzato dall'associazione 'Amani'. L'incontro è una piattaforma che raggruppa le donne marocchine in Italia in modo da creare una voce unica in grado di affrontare le numerose sfide odierne. ''Una indagine del Censis del marzo 2015 - ha affermato la relatrice Manel Belbachir, bancaria e sindacalista, da venti anni a Palermo - evidenzia che il 10% delle imprese straniere è guidata da donne e donne che fanno anche richiesta di accesso al credito per attività imprenditoriali. Nel mio cammino in Italia, ho incontrato tante barriere a livello lavorativo e sociale ma ho imparato a superare le difficoltà e ad avere fiducia in me stessa. Ho anche compreso che l'onestà non ha colore, religione né barriere culturali ma è solo frutto di valori profondi che nascono all'interno delle nostre famiglie e che abbiamo il compito di diffondere e consolidare''. Le sfide da affrontare nel futuro per le donne marocchine in Italia sono ancora numerose. ''Il processo di sviluppo che è in corso in Marocco - ha sottolineato la giornalista Karima Moual, che ha moderato il dibattito - non arriva alla comunità marocchina in Italia. Le donne, in particolare, ad esempio, non sono informate sui progressi in atto in Marocco nel settore dei diritti. Paradossalmente queste persone - ha concluso Moual - sono a rischio di 'disintegrazione' rispetto al processo di evoluzione che è in corso nel Paese di origine. Le istituzioni italiane, in tal senso si devono impegnare maggiormente. Informazione e formazione sono gli unici strumenti che permettono di essere cittadini attivi nei differenti contesti''.

Altro tema al centro del dibattito, quello delle identità ''Sono stata adottata da una famiglia aristocratica siciliana - ha raccontato l'avvocato Khadija Mistretta, che ha portato la sua testimonianza - quando sono arrivata in Italia non esisteva una comunità marocchina a Palermo né l'opportunità di un forum per il confronto con la mia cultura di origine. I miei genitori non mi hanno permesso di coltivare le mie radici. Ho studiato dai Gesuiti e non ho più parlato l'arabo. La sofferenza è stata grande. Oggi sono una donna forte e vivo a cavallo fra due culture: la Sicilia e il Marocco''. All'incontro era presente il console generale del Marocco a Palermo, Ahmed Sabri.

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