"Abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulla prevenzione e sulla gestione del malato, realizzando all'interno del sistema aeroportuale, insieme alla Sac (società che gestisce il servizio di sicurezza aeroportuale dello scalo catanese), una struttura in grado di gestire il passeggero che presenta segni e sintomi di una malattia infettivo-diffusiva e di impedirne il contagio e la propagazione nel nostro territorio". L'esigenza di rispondere prontamente ed efficacemente ai rischi per la salute pubblica e alle emergenze sanitarie di interesse nazionale, attraverso l'anello sanitario, è dettata anche dai continui flussi di migranti, di cui si occupa costantemente la Marina Militare e la Guardia Costiera. "Come Catania è diventata il ponte e punto di approdo nel Mediterraneo per i migranti - spiega Giorgio Santonocito, direttore generale Arnas - così l'Ospedale Garibaldi si sta strutturando come eccellenza nella sanità siciliana per le patologie infettivo-diffusive. Il migrante che arriva nel porto viene sottoposto, nelle banchine dedicate, ad uno screening capace di individuare eventuali malattie. In caso il test risulti positivo, il migrante entra nel percorso di biocontenimento e viene trasportato in Alto Biocontenimento con i mezzi in dotazione alla Croce Rossa Italiana - presso l'Unità di Alto Biocontenimento dell'Ospedale Garibaldi, dove vengono effettuati tutti gli accertamenti". "Catania, come altre città italiane, è in una condizione che porta ad avere dei Pronto Soccorso affollati - ha dichiarato Sergio Pintaudi, Direttore del Dipartimento di Emergenza dell'Ospedale Garibaldi -. Quotidianamente vengono trattati pazienti con meningiti, con tubercolosi e con problemi di patologie infettive che credevamo ormai dimenticate, e che invece tornano ad essere presenti. L'emergenza è possibile e reale, pensiamo alla SARS e alla recente Zika Virus che potevano diffondersi a causa della globalizzazione e della facilità di muoversi delle persone, ma al di là della contingenza del momento, bisogna prepararsi ad affrontare queste circostanze".
(ANSAmed).