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Medico dei migranti, quanta sofferenza ho visto a Lampedusa

Bartolo racconta i drammi che vede ogni giorno

10 luglio, 11:45

(ANSAmed) - ROMA, 10 LUG - "Arrivano da noi in condizioni disastrose, dopo viaggi lunghi anche anni, bagnati e in ipotermie, esausti, specialmente le donne in gravidanza ed i bambini, alcuni feriti a colpi di arma da fuoco, altri scuoiati negli arti inferiori, o con ustioni chimiche da carburante, per la miscela di acqua e benzina che cade a terra, specialmente le donne". Pietro Bartolo, il medico di migranti a Lampedusa, non si stanca di raccontare delle persone che approdano sull'isola ogni giorno, e che lui è sempre tra i primi ad accogliere.

Perché le donne? "Perchè gli uomini, per proteggerle, siedono loro sui bordi e le mettono a sedere sul fondo del gommone, e la miscela che cade a terra, quando si riempie il serbatoio, inzuppa i vestiti. Si tratta di ustioni non da fuoco ma gravissime, che possono portare anche alla morte. E se guariscono, dopo molte sofferenze, restano deturpate per tutta la vita".

E poi ci sono le ferite da armi da fuoco con cui i trafficanti costringono i più riluttanti a salire su barche e gommoni già palesemente insicuri. "Cosi sparano e anche uccidono per convincerli a salire, e questi così lo fanno e magari poche ore dopo muoiono in mare".

E poi ci sono "il disagio e la sofferenza psicologica, per anni di torture, sevizie, maltrattamenti - racconta ancora Bartolo all'ANSA - : povera gente che ne ha viste di tutti i colori, non ultima la paura di attraversare il Mediterraneo, che ha visto più volte la morte in faccia, e quando arriva teme altre violenze anche qui. E allora noi, su quel molo Favaloro che chiamo la mia prima casa, insieme con altri colleghi e volotntari e uomini delle forze dell'ordine, facciamo loro capire subito che il paese è buono e non gli fa del male. Lo facciamo con una carezza, un sorriso, un tè caldo, una coperta termica, anche una pacca sulla spalla. E loro capiscono che sono arrivati tra brava gente, dopo aver subito ogni violenza".

Conferma di aver avuto testimonianza di tanti stupri, Bartolo, anche su uomini e soprattutto ragazzini. "Qualcuno poi lo racconta, supera la vergogna. Stupri che i libici compiono soprattutto sui neri, che in Libia non sono considerati esseri umani: sono trattati peggio degli altri, sui quali si può fare tutto quello che si vuole, soprattutto le donne perché sono ancora più inferiori". Certo, anche tra le etnie diverse dei migranti "ci sono contrasti che si portano dietro, ma la maggior parte violenze delle violenze viene dai libici. Ho visto ragazzi scuoiati, e soprattutto agli arti inferiori. Ad esempio vengono legati con delle piccole catene alle gambe, e poi appesi e tirati giù. E così gli strappano la cute, fino anche a scoprire i muscoli. Spesso lo fanno per estorcere soldi, con il telefono acceso e parlando con la famiglia, ma lo fanno anche quando le vittime non hanno più niente da dare".

E come commenta la resistenza di gran parte dell'Europa ad aprire altri porti per gli sbarchi, che ora avvengono quasi soltanto in Italia. "Non è che l'Europa non è generosa, l'Europa non esiste. Certo ci sono alcuni stati che cercano di fare il proprio dovere, come la Grecia, la Germania, la Francia un po'.

Ma c'è lo spauracchio delle elezioni, bisogna temporeggiare. Ma forse dopo ci metteremo in marcia per un'Europa più sociale, e meno economica. Perché l'Europa è stata fondata su principi e diritti umani, che sono stati un po' traditi. L'Europa dovrebbe cominciare a guardare a questi migranti come persone, esseri umani, ma parla solo di di numeri, di invasione.

Forse 180 mila-200 mila 'persone' in un anno sono un'invasione? Qualcuno la vuole far passare come tale perché ha convenienze politiche. Ma sono matematici o populisti? Poi dicono bugie per fare spaventare la gente e farla diventare cattiva, parlando di malattie, invasioni, terrorismo. E la gente reagisce nel modo sbagliato, ma non è cattiva è solo male informata da alcuni giornalisti e politici. E la croce la porta questa povera gente: che reato ha commesso? E perché noi possiamo andare dove vogliamo e loro no?. (ANSAmed).

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