Incontro al quale prendono parte autorità civili, militari e rappresentanti di Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
"Soltanto attraverso la corresponsabilizzazione di tutti i partners - aggiunge - si può giungere alla salvaguardia delle risorse ittiche. Oggi siamo in una fase di estrema difficoltà.
La ripresa della guerra del pesce e i contrasti tra i Paesi rivieraschi impongono una discussione su una comune gestione della sostenibilità del mare. Negli ultimi dieci anni la Sicilia ha fatto molto per la difesa delle risorse ittiche attraverso normative restrittive e la diminuzione dei natanti che nel 2017 sono scesi a 2.799. La flotta mazarese è diminuita da 500 natanti circa degli anni Ottanta a 207 nel 2017". Citando dati ufficiali della Capitaneria di porto di Mazara del Vallo, Pernice ha poi aggiunto: "Sin dagli anni Settanta la flotta mazarese ha saputo trasferire competenze agli immigrati integrandoli. Nel 2008 gli imbarcati extracomunitari erano 1.005, nel 2016 questo numero si è ridotto a 376. Si tratta di tunisini, senegalesi, ghanesi, liberiani, egiziani e del Togo".
Infine Pernice ha rilevato che mentre "le flotte pescherecci dei Paesi rivieraschi negli ultimi anni sono aumentate quella siciliana è diminuita". (ANSA).