Gli organizzatori, hanno cominciato a raccogliere fotografie e scritti brevi, con lo scopo di: "costituire un archivio della memoria di questo periodo epocale. L'arte ha risposto all'invito e ne è nata una comunità spontanea ed entusiasta, che ha visto lavorare insieme maestri acclarati e giovani artisti, filosofi e scrittori, medici, studenti, e molta gente comune che hanno voluto contribuire con il loro progetto a raccontare il mondo e la loro quotidianità ai tempi della pandemia. Per non dimenticare".
Stampate in formato 50x70 cm e ciascuna abbinata a un testo dell'autore, le 122 fotografie selezionate si susseguono nelle sale del Palazzo della Cultura di Catania. A partire dalla testimonianza da Bergamo di Mario Cresci (Chiavari, 1942), un maestro che la fotografia l'ha reinventata, elevandola al rango di arte visiva. Fino ad arrivare allo scatto di Michael Christopher Brown (Skagit Valley, Washington, 1978), il famoso fotoreporter americano per National Geographic, Time, New York Times Magazine. La mostra è accompagnata da un catalogo, a cura di Carmelo Nicosia, edito dalla Fondazione Oelle. (ANSAmed).