(ANSAmed) - FIRENZE, 05 NOV - "La comunità internazionale ha
prodotto programmi fantastici come il piano Marshall: a
modernizzare quell'idea potrebbe nascere un contributo utile a
risolvere il problema dei rifugiati ma quello della fame". Lo ha
detto la principessa Haya Bint Al Hussein di Giordania,
Ambasciatrice di Pace per conto dell'Onu, intervenendo a Unity
in Diversity, la convention dei sindaci del mondo, in Palazzo
Vecchio a Firenze. "Il problema dei rifugiati è un problema con
il quale sono cresciuta - ha raccontato - Ho ricordi vivi del
tempo in cui il mio paese ha cercato di fronteggiare questa
sfida. Una sfida che ha affrontato più volte a causa di ondate
successive dell'arrivo di rifugiati. Nel tempo quasi in tutte le
case, in Giordania si cucinava per due famiglie: si condivideva
non solo il pane, ma anche le auto, e questo ha tirato fuori dai
giordani il meglio di loro stessi, ci ha reso una comunità
coesa. Le sofferenze dei rifugiati ci hanno fatto crescere
umanamente. Non possiamo girare la testa di fronte alle
sofferenze di un essere umano". Quanto al tema del ruolo dei
sindaci nel perseguimento della pace, Haya ha detto che "i primi
cittadini sono in prima linea e da loro può arrivare un
messaggio straordinario". (ANSAmed).