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Siria: Montepulciano sfida il silenzio con la poesia

Al Cantiere internazionale d'Arte l'oppositrice Rasha Omran

18 luglio, 11:36

(ANSAmed) - MONTEPULCIANO, 18 LUG - "Nonostante la situazione caldissima la Siria è un Paese dove si pensa e si crea, dove c'è cultura e, soprattutto, donne che parlano e si confrontano, uscendo dagli stereotipi che di solito connotano i paesi arabi".

Parola di Rasha Omran, celebre poetessa siriana, fra le voci più autorevoli che si sono sollevate contro il governo di Assad, che ieri sera è stata ospite d'onore della 42esima edizione del Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano (Si). Una serata - "Sfidare il silenzio: poesia, musica e traduzione tra guerra ed esilio" - dove la Omran, che dal 2012 vive in esilio in Egitto, ha letto alcune poesie tratte dal suo ultimo libro, pubblicato nel 2016, come lei stessa spiega, incentrate sulla solitudine e sull'isolamento delle donne. "Ho iniziato a scriverlo quando mi sono trasferita al Cairo", racconta.

L'appartamento da lei preso in affitto, era stato abitato da una donna di origini greche sulla cinquantina. "Partendo dai dettagli che avevano catturato la mia attenzione ho iniziato a pensare a come doveva vivere questa donna sola al Cairo". Nata a Tartous, nel 1967, dalla Siria dice, "non ho deciso di andarmene, è stato il regime a impormelo. Inizialmente sono andata in Francia, dove sono rimasta per 4 mesi, poi mi sono spostata in Egitto". Un Paese "vicino alla Siria in molti sensi, non soltanto geografici o linguistici". Le due società si assomigliano, sottolinea. "Nel periodo in cui mi ci sono trasferita il Paese era nel bel mezzo della rivoluzione, e mi interessava moltissimo assistere a questo cambiamento, anche perché l'Egitto è un luogo da cui i mutamenti si propagano al resto del mondo arabo". Essere lì, precisa, "era anche una maniera per capire in anticipo cosa stava per succedere su più vasta scala". A livello culturale, con l'arrivo di Sisi al potere, afferma, "non è cambiato molto. È vero che io come molti altri non abbiamo rapporti con le istituzioni culturali dello Stato, ma era così anche quando vivevo in Siria". Figlia del poeta siriano Mohamed Omran, da tempo oltre ai poemi, Rasha interviene su numerosi periodici mediorientali e scrive saggi. "L'arte e la letteratura hanno un ruolo importante per connettere le culture, ma forse - conclude - spiegare al mondo cosa sta succedendo in Siria è una missione troppo grande per la poesia". (ANSAmed).

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